Quattro giornate in cui il Pd potrà tracciare una nuova rotta «facendosi trovare pronto al contrario della Meloni». Dalla sede palermitana di via Bentivegna, il Partito democratico lancia la festa regionale dell’Unità che per la prima volta si svolgerà ad Agrigento: dal 28 settembre, saranno tantissimi i big che scenderanno nell’Isola per parlare di istruzione, sanità, rifiuti, acqua pubblica, energia, incendi, lavoro e trasporti. Un discorso a 360 gradi che abbraccia tutti i temi più caldi della regione, affrontati anche dalla leader Dem Elly Schlein, che chiuderà la manifestazione, e dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che sarà ospite ad Agrigento il 29. A condire l’evento che sembra avere avuto particolare risalto a livello nazionale anche Francesco Boccia, Debora Serracchiani, Marco Meloni, Alberto Losacco e Valeria Valente, già presidente della commissione femminicidi. Tanto di cui discutere a partire dalla prima giornata dedicata interamente a Lampedusa, dove si svolgerà: un modo per dare la propria vicinanza alla popolazione in difficoltà e per denunciare «i disastri della Meloni - spiega il segretario regionale Anthony Barbagallo - lo stato dell’isola testimonia l’inadeguatezza e l’incapacità del governo. Durante la campagna elettorale sono stati fatti solo annunci, la situazione è fuori controllo e ci preoccupa la politica di slogan che sta portando avanti l’esecutivo». Dopo Lampedusa, dunque, Agrigento, dove Simone Di Paola, segretario provinciale, sta svolgendo un grande lavoro con i giovani. Ma la città dei templi assume un ulteriore valore dopo la convention di sabato all’Astoria palace hotel in via Montepellegrino: il ritorno della DC ha attirato tantissimi esponenti e su stessa ammissione di Totò Cuffaro ancora si aspettano ancora nuovi arrivi. «Agrigento è sempre stato un granaio del centrodestra ed è la zona dove i disastri sono più tangibili - ha attaccato Di Paola - essere li è una risposta a questo calciomercato e spostamento continuo di dirigenti di altri classi politiche che creano un posto al sole accanto al potente. Noi invece puntiamo sui valori e sull’appartenenza». «Siamo preoccupati - dice Barbagallo - la DC è particolarmente attenta a spostare ceto politico. È una logica che noi avversiamo, nella scorsa legislatura abbiamo presentato un testo contro i cambi di casacca: è una norma che si dovrebbe fare per i consigli comunali».