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Schifani: la finanziaria della Regione sarà approvata entro l'anno

Il presidente: «Rispetteremo i tempi previsti dalle consuetudini e alle norme: su questo non credo ci siano precedenti. Daremo alla Sicilia una legge di stabilità entro l’anno»

Il presidente Renato Schifani

«Sulla Finanziaria rispetteremo i tempi previsti dalle consuetudini e alle norme: su questo non credo ci siano precedenti. Daremo alla Sicilia una legge di stabilità entro l’anno». Lo ha annunciato il presidente della Regione, Renato Schifani, a margine della conferenza stampa di presentazione della mostra su Carlo Alberto Dalla Chiesa al Palazzo Reale di Palermo.

«Nessuna frizione: la maggioranza è serena e compatta, la giunta lavora alla grande. Non c’è alcuna esigenza di mettere a punto il programma, lo abbiamo fatto prima delle vacanze e andiamo spediti», ha continuato, sottolineando poi, a proposito dei numerosi roghi che devastano l'isola, che   «la mafia controlla i pascoli. Credo che gli incendi di questi giorni non siano casuali e che abbiano una matrice: me ne sono fatto una ferma convinzione».

Riguardo al suo partito, invece:  «Tajani ha lavorato bene: ho sempre sostenuto che è il candidato naturale e che succederà a Berlusconi nella guida di Forza Italia. Il tema che si potrà porre riguarderà le mozioni, cioè la linea politica. Io ho espresso in piena libertà l’esigenza che Forza Italia si trasformi in partito pluralistico. Il leader, purtroppo, non c’è più e dobbiamo prenderne atto con coraggio e grande senso di responsabilità - ha affermato.  - Dobbiamo avere il coraggio di aprire a tutti coloro i quali si identificano nei valori del Partito popolare europeo - ha aggiunto il presidente della Regione - e in questo mi sento di interpretare quello che è stato sempre il pensiero del presidente Berlusconi: considerare Forza Italia un partito aperto, che ha il coraggio di confrontarsi anche con persone che intendono partecipare all’attuazione di quei valori liberali per i quali il presidente si è sempre battuto».

Infine, «Forza Italia non è un partito dal pensiero unico. Ho visto le dichiarazioni del mio segretario nazionale, espresse con il senso di responsabilità che lo contraddistingue, e ho riflettuto attentamente. Ritengo che una cosa sia privatizzare gli aeroporti, un’altra i porti».

«Dai porti passa tanta merce e affidare ai privati la gestione di interessi strategici del nostro Paese merita una riflessione attenta - ha osservato il governatore -. Credo che una maggiore strutturazione delle Autorità portuali come società private a capitale pubblico darebbe una maggiore flessibilità e una governance più duttile per il controllo dello spostamento delle merci», ha concluso.

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