Domenica 22 Dicembre 2024

Alt algoritmo e profilazioni, così il governo stoppa il caro-voli per la Sicilia

Caro voli. Una manifestazione di protesta per i prezzi esorbitanti dei biglietti aerei

Confermate nel decreto asset approvato dal consiglio dei ministri, le norme per i taxi e per il caro-voli. In particolare, per il settore taxi è stabilito che le città metropolitane, i capoluoghi e i comuni sede di aeroporti internazionali possono bandire il concorso straordinario, sino a un incremento del 20% rispetto alle licenze esistenti, aperto a nuovi operatori, con una procedura più celere, certa e semplificata. Per l’acquisto dei taxi necessari all’esercizio delle nuove licenze è previsto il raddoppio dell’ecobonus. Per contrastare invece il caro voli viene vietata la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene o durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce ad un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo. Viene inoltre considerata «pratica commerciale scorretta» l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe - da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale - basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico. Infine, le compagnie dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione. Si agita  il fronte delle compagnie aeree, a cui non va giù la misura per calmierare i prezzi dei voli da e per le isole. Perché secondo Aicalf, l’associazione che riunisce le compagnie low cost, «crea un pericoloso precedente». Mentre per Assaereo e Ibar, che rappresentano rispettivamente i vettori italiani (tra cui Ita Airways) e quelli che operano in Italia, si tratta di misure in contrasto con le norme europee e che arrivano - l’accusa al governo - «in assenza di un preventivo confronto». Sottolineatura, quest’ultima, che non è sfuggita al ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha spiegato al contrario come le principali associazioni del trasporto aereo siano state convocate lo scorso 20 luglio dal Garante per la sorveglianza dei prezzi. E in quell’occasione, precisa il Mimit,« “il ministro Adolfo Urso annunciò ai presenti che era in via di definizione un intervento normativo». Soddisfatto il presidente della Regione Renato Schifani. «Da mesi ormai stiamo portando avanti la nostra battaglia contro il caro voli. Non possiamo che considerare, dunque, l’intervento del Consiglio dei ministri, da noi più volte sollecitato, un importante passo avanti per garantire ai siciliani, e ai viaggiatori in generale, il diritto a raggiungere l’Isola senza dover pagare cifre elevatissime. Apprezziamo la sensibilità dimostrata dal governo nazionale per una problematica che penalizza fortemente i siciliani e il settore turistico dell’Isola». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani in merito alle misure appena varate dal governo nazionale contro il caro voli da e per le isole. «Dopo le nostre denunce all’Antitrust, gli esposti alla magistratura e alla luce di questo nuovo provvedimento, spero che adesso anche i singoli vettori dimostrino responsabilità abbassando i prezzi. - aggiunge - Continueremo senza sosta a lavorare, nell’interesse dei siciliani, come abbiamo fatto in questi mesi raggiungendo traguardi significativi come l’introduzione di un terzo vettore sulle tratte Catania-Milano e Palermo-Roma».

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