Domenica 22 Dicembre 2024

Dalla sanità alla sicurezza sul lavoro, la Uil lancia la «Vertenza Sicilia»

«Abbiamo rivendicato diritti. Salute, lavoro, sicurezza, infrastrutture… Per tutta risposta, però, dalla Regione arriva un fritto misto di silenzi e vuote promesse. L’ultima: la formula magica per il taglio delle liste di attesa in Sanità!». Per la segretaria generale Luisella Lionti, che oggi a Palermo ha riunito l’Esecutivo regionale della Uil, esiste una vera e propria «Vertenza-Sicilia». Nel corso del suo intervento, presente il gruppo dirigente isolano del «Sindacato delle Persone», Luisella Lionti ha innanzitutto «ringraziato donne e uomini della Uil protagonisti della recente, bellissima, mobilitazione nei nove capoluoghi dove abbiamo chiesto rispetto per la vita di chi lavora». «Incidenti, infortuni, morti nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche – ha aggiunto l’esponente sindacale – si ripetono con una frequenza inquietante. I numeri di una strage. È troppo, allora, se insistiamo in questi mesi di caldo-killer nel sollecitare al presidente della Regione un’ordinanza per salvaguardare in orari di punta chi svolge attività a rischio?!». Luisella Lionti ha anche affrontato la «questione-Sanità», dicendo fra l’altro: «Continuiamo a sgolarci per ricordare che sempre più siciliani, lavoratori e pensionati, stanno rinunciando sotto il peso della crisi a farmaci e visite specialistiche, ma le nostre proposte di investimenti in medicina territoriale e servizi ospedalieri vengono ignorate». «Curarsi significa affrontare la tragica alternativa tra aspettare tempi lunghi, spesso fatali, o imbarcarsi nei viaggi della speranza. Sempre meno, però, sono quelli che possono permettersi questi viaggi. E sempre più la Sanità diventa un lusso per pochi!». La segretaria generale della Uil s’è anche soffermata sul «diritto negato alla mobilità, tra infrastrutture che non ci sono o sono troppo malmesse per potersi davvero definire tali». «Questa è l’estate dell’inferno siciliano dei trasporti e delle reti energetiche. Il frutto di un disinvestimento lungo decenni. Più che nel profondo Sud, siamo allo Sprofondo-Sud. A noi non basta che si faccia il Ponte sullo Stretto. Pretendiamo anche strade, autostrade, ferrovie, porti e ahinoi! aeroporti che ci assicurino pari opportunità e dignità rispetto alle altre regioni d’Italia e d’Europa. Chiediamo troppo?».

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