L'Ars si appresta a votare, fra le polemiche, la Finanziaria bis. E in mattinata ha però dato il via a una leggina che permette di prorogare di un anno il commissariamento delle ex Province. In attesa della riforma che riporterà in vita i vecchi enti reintroducendo il voto diretto da parte dei cittadini, la proroga del commissariamento voluta dal governo permette di evitare che si svolgano le elezioni di secondo livello (quelle in cui alle urne sono chiamati solo sindaci e consiglieri comunali del territorio). Dunque, si avanti come fino a ora accaduto negli ultimi dieci anni. Durante il voto della leggina governo e maggioranza sono stati battuti in aula, col voto segreto, su un emendamento del deputato Pd Dario Safina che obbliga a nominare come commissari i dirigenti regionali in carica. Trenta i voti a favore, 25 i contrari. Evidente il voto di alcuni franchi tiratori nella maggioranza: il motivo sarebbe legato all'ambizione di mettere alla guida dei Liberi Consorzi dirigenti a loro vicini (in luogo degli attuali ex questori ed ex prefetti) in modo da "controllare" l'attività di questi enti fino alle elezioni. Ma Schifani ha fatto sapere che sarà lui a scegliere i nuovi commissari... La votazione della Finanziaria bis, che stanzia fondi, tra l'altro, per i forestali e per la stabilizzazione dei precari Pip, è iniziata tardi per via dell'attacco che il Pd ha sferrato al governo. E' stato soprattutto il presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici, a criticare le scelte di Schifani: “Non si fida dei suoi assessori, li ha praticamente commissariati tutti”. Cracolici ha poi criticato il blitz con cui il centrodestra ha approvato in commissione Bilancio la Finanziaria bis: “ll Parlamento è morto perché il governo Schifani non ha una visione, vive alla giornata e siamo ad appena otto mesi di legislatura. C'è una crisi politica vera, ci apprestiamo a vivere una lunga agonia che non sappiamo quando finirà. C'è una continua delegittimazione del presidente nei confronti dei suoi assessori. Stiamo andando tutti a sbattere, c'è un Parlamento fermo perché non ci sono riforme - ha aggiunto Cracolici - C'è un totale disimpegno rispetto agli obiettivi di amministrare questa terra o il tirare a campare. Ci sono assessori che non parlano perché temono di essere messi fuori dalla giunta, assessori che non partecipano alle riunioni dell'esecutivo. C'è un clima imbarazzante. Per me un governo debole è tutta salute, ma lo è per i siciliani? C'è un governo? C'è un presidente della Regione che parla alla Sicilia attraverso il Parlamento o c'è una perenne resa dei conti? Schifani non si fida di nessuno dei suoi assessori, non ha fiducia nei provvedimenti che ognuno di loro intraprende. C'è una sorta di commissariamento permanente". Le stesse cose ha poi ridetto un altro deputato Pd, Nello Dipasquale, a conferma che la nuova linea del Pd regionale è quella di un attacco frontale al governo: “Siamo pronti alla mobilitazione” ha annunciato Dipasquale. In serata il via libera alla norma che assegna ben 74 milioni per i lavoratori e il settore della Forestazione, nell’ambito del dibattito sul Collegato. «Per la prima volta la Regione fronteggia le esigenze del comparto attingendo interamente e solamente alle proprie risorse di bilancio, nel complesso fra la Finanziaria e la misura odierna ben 250 milioni di euro. Sono queste le risposte, in termini di fondi e di intervento strategici per la Sicilia, che intendiamo assicurare ai cittadini», afferma l'assessore all’Economia Marco Falcone. Approvato anche l’articolo 14 del testo che prevede un percorso di fuoriuscita dal bacino del precariato per i circa 4.500 lavoratori Asu, impegnati in questi anni soprattutto negli enti locali.