La Regione mette sul piatto contributi per dimezzare il costo del traghettamento a carico degli autotrasportatori siciliani. Ma i padroncini rilanciano ritenendo insufficiente la manovra appena varata dalla giunta e chiedendo di indirizzare gli aiuti sugli incentivi all’acquisto di biglietti per le navi, per evitare di percorrere la Calabria e risparmiare così sul carburante. E così un provvedimento della giunta nato per tendere una mano a uno dei settori più nervosi finisce per aprire una nuova vertenza. Il provvedimento, proposto dall’assessore alle Infrastratture Alessandro Aricò, è piuttosto semplice. La Regione, negli anni di Musumeci, aveva già stanziato un budget per abbattere il costo del traghettamento. Inizialmente sul piatto c’erano 10 milioni, ridotti poi a 3 perché il bando che dettava le regole per ottenere gli aiuti era stato un fallimento: appena 165 mila euro investiti, gli altri soldi rimasti nel cassetto. Aricò sa di questo scetticismo e ha proposto in giunta un provvedimento molto più allettante: in prima battuta l’assessore ha elevato il contributo dal 20% del costo del biglietto alla metà. Quindi per un ticket di andata e ritorno che oggi costa 260 euro gli autotrasportatori spenderanno in realtà solo 160 euro, il resto li metterà la Regione. In seconda battuta ha ottenuto dalla giunta la possibilità di ripubblicare il bando con notevoli modifiche, in modo da tagliare i tempi di lavorazione delle richieste. Gli autotrasportatori chiederanno i fondi in una sola pratica a fine anno (o in più tranche a seconda della loro convenienza) e l’erogazione - assicura Aricò - sarà rapidissima. «Con questo provvedimento diamo una risposta concreta al sistema della movimentazione merci da e per la Sicilia – afferma l'assessore Aricò – e al contempo diamo respiro alla categoria degli autotrasportatori». Le associazioni di categoria mantengono però lo scetticismo iniziale. «In Sicilia - ricostruisce l’Aitras - ci sono 9.800 imprese di trasporto. I mezzi sono molti di più. Con 3 milioni che tipo di sostegno si può dare?». Per questo motivo l’Aitras fa una controproposta all’assessore: «Sarebbe meglio sbloccare i finanziamenti per le cosiddette autostrade del mare. Si tratta della possibilità di acquistare a prezzi simbolici i biglietti per le navi dirette a Genova, Napoli o Civitavecchia. O in generale verso i porti del Nord. In modo da evitare di guidare sulle autostrade e tagliare così i costi della benzina. Il vecchio governo aveva stanziato a questo scopo 25 milioni rimasti finora nei cassetti». Un servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi