Una leggina da approvare in tutta fretta per «prolungare di un anno» la paralisi che va avanti dal 2014, evitando così un caos normativo. È il groviglio che si è venuto a creare nella gestione delle Province dopo la loro abolizione, durante i governi di Crocetta, e la mancata definizione dei Liberi consorzi che erano destinati a prenderne il posto. La giunta Schifani ha approvato un disegno di legge che prevede di prolungare fino al 30 settembre 2024 la permanenza in carica dei commissari che da quasi 10 anni reggono i Liberi Consorzi, le associazioni di enti locali che hanno preso il posto delle Province. Si eviterà così che vengano eletti i vertici naturali di questi Liberi Consorzi con un meccanismo (mai applicato) che chiama alle urne solo sindaci e consiglieri dei Comuni: si chiamano elezioni di secondo livello. Il motivo di una manovra che nei fatti tende a prolungare la paralisi è che, in base alle leggi in vigore, la giunta regionale dovrebbe fissare entro il 31 agosto la data delle elezioni dei presidenti e dei consigli dei Liberi Consorzi. Ma nel frattempo l’Ars potrebbe approvare la legge di riforma proposta dal governo Schifani che reintroduce l’elezione diretta a suffragio universale sia nei Liberi Consorzi che nelle Città Metropolitane. È un passaggio che riporterà la lancette della politica a prima del 2014 ridando vita alle vecchie Province. Il servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola