
I politici che hanno patteggiato una condanna potranno candidarsi alle prossime elezioni politiche. E’ quanto afferma il Viminale con un parere del Dipartimento per gli Affari Interni e gli Enti locali del 13 marzo scorso. Secondo il Viminale, che si è rivolto anche all’Avvocatura dello Stato, la riforma Cartabia, riducendo gli effetti extrapenali del patteggiamento ha inciso anche sulla incandidabilità prevista dalla legge Severino determinando la «abrogazione tacita» di questa norma.
Nel parere si fa presente che l’Avvocatura dello Stato ha rilevato che sia la Corte costituzionale sia la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno negato la natura penale delle misure contenute nella legge Severino, escludendone lo scopo punitivo, essendo state introdotte nell’ordinamento per assicurare il buon andamento e la trasparenza della pubblica amministrazione e delle assemblee elettive, arginando il fenomeno dell’infiltrazione criminale. Dunque l’incandidabilità prevista dall’articolo 15 della legge Severino, con l’entrata in vigore della riforma Cartabia, «non produce più i suoi effetti». Ne consegue, si legge nel parere, che tutti i condannati con una sentenza di patteggiamento «non incorrono più in una situazione di incandidabilità, potendo così concorrere alle prossime elezioni».
Incontrando i sindaci, poco dopo il suo insediamento, il ministro Nordio aveva aperto alla possibilità di modificare la legge Severino nella parte in cui prevede la sospensione per 18 mesi degli amministratori condannati in primo grado. Ma ora il lavoro del governo in materia di giustizia è concentrato su un pacchetto di riforme che potrebbero essere presentate entro la fine del mese e che vedono tra le priorità gli interventi sull’abuso d’ufficio e il traffico di influenze e sulla disciplina delle intercettazioni e della prescrizione.
13 Commenti
marianna
08/04/2023 10:34
ecco il premio tanto atteso, adesso tutti coloro che patteggeranno una pena, non hanno escluso nessun reato, l'articolo non lo riporta, potranno diventare la nostra classe politica dirigenziale. Siamo messi proprio bene.
michele caronia
08/04/2023 11:09
chi ha avuto una condanna anche per un divieto di sosta dovrebbe restare fuori dai parlamento
Rosa Rita La Marca
08/04/2023 14:56
Infatti, chi non sa rispettare la vita altrui nel piccolo, va in politica con disegni criminali anche inconsci peggiori. Stima massima per chi ha fatto questo commento.
Franco
08/04/2023 11:12
Quindi un pregiudicato delinquente che pattega la sua colpevolezza si può candidare...., mi permetto di ricordare a chi ci governa che la parola "CANDIDATO" ha il significato di una persona candida senza macchia, in fondo ci meritiamo questo!!!!! Povera Italia.
Attilio
08/04/2023 12:39
Matteo è un dilettante rispetto alla politica.Potrebbe patteggiare e ricandidarsi..........
Napalm
08/04/2023 12:40
Piantedosi un vero guaio per la società italiana ma la Meloni non è da meno insieme alla banda di incompetenti di cui si circonda vedi ministri che non sanno parlare di leggi approvate dal governo durante un'intervista giornalistica
Tino
08/04/2023 12:47
Mi sembra assolutamente giusto!!! Dopo aver ammesso le proprie colpe ed ottenuto il patteggiamento della pena è normale che possa, anzi debba, tornare a ricoprire incarichi pubblici di responsabilità. C'è uno strano clima in questo Paese....
Tino
08/04/2023 15:47
Guardate che il mio era un commento assolutamente ironico. Non sono affatto favorevole. Credo di essere stato frainteso. E di ciò chiedo scusa
Ypo
08/04/2023 13:38
La destra stà superando la sinistra
gianfranco
08/04/2023 14:06
Questo è il "ministro dell'interno"? Siamo messi bene........!!!
Girgio
08/04/2023 15:12
termine deriva dal latino candidatus, vale a dire "colui che indossa una toga candida": ai tempi della Roma antica, infatti, coloro i quali si presentavano alle elezioni dovevano indossare una toga bianca per distinguersi.
marianna
09/04/2023 08:51
In Italia è diverso, è sempre stato così, mani pulite è stata una goccia nel mare, agli Italiani piace votare con la pancia, l'amico degli amici e gente inaffidabile.
lino
08/04/2023 15:19
Insomma, peggio per gli onesti, si arrangino.
Jago
08/04/2023 17:14
Questo è il tassello che mancava! Solo così potremo avere una classe politica di infima qualità a questo punto, perché privare del beneficio chi va ad un processo, scegliendo il rito ordinario? Quale è la differenza? Se condannato il primo e idem il secondo? A meno che, la legge sia stata scritta ad personam e non sarebbe la prima volta!
Dario
08/04/2023 17:18
Italia sempre più credibile all’estero
Mefisto
09/04/2023 09:30
Tutto questo grazie all'assurda riforma "Cartabia "......siamo alla frutta!.....mi auguro che questo Governo riveda queste norme e che ripristini le regole