L'accordo è a un passo, praticamente fatto. I 17 sindacati dei laboratori di analisi e degli specialisti convenzionati hanno ricevuto una proposta dall'assessore alla Sanità Giovanna Volo che può davvero chiudere la vertenza aperta a fine gennaio. Si va quindi verso uno stop alla protesta che ha portato a febbraio alla serrata di una settimana e che a marzo ha provocato il rifiuto delle ricette e la richiesta di pagare per intero le prestazioni. All'origine della protesta c'è la richiesta di aumentare i budget destinati ai privati. L'assessore Volo ha messo stamattina sul tavolo altri 21 milioni che coprirebbero quasi per intero le perdite registrate dal settore nel 2022. Mentre per il 2023 l'aumento del budget è legato alla possibilità di sfruttare un finanziamento statale da 30 milioni destinato proprio all'abbattimento delle liste d'attesa. Di fronte a queste proposte Salvo Gibiino, leader del fronte più duro della protesta, ha annunciato che si va verso un chiarimento con il governo Schifani: «Formalmente daremo una risposta solo fra 2 due giorni. Ma abbiamo trovato l'assessore Volo disponibile al dialogo e pronta a mettere sul tavolo soluzioni. Credo che la protesta si fermerà». La Volo si è detta ottimista pur mostrando cautela: «Abbiamo lavorato in maniera concreta sulle risorse a disposizione e siamo vicini a un’intesa. La nostra intenzione, comunque, è quella di rendere il confronto continuo e costante attraverso i tavoli tecnici per branca che abbiamo già in programmazione». L’assessorato – ha precisato la Volo - ha proposto di utilizzare circa 14 milioni di euro di economie risultate dal 2022 per ridurre il deficit di quei laboratori e ambulatori privati che, a causa di precedenti decurtazioni dei budget, hanno subito le maggiori perdite, fino anche al 15 per cento. Si tratterebbe di una misura una tantum per circa 350 strutture che potrebbero così ridurre i propri passivi fino al 2 per cento rispetto al 2019. Per il 2023, invece, la proposta è quella di aumentare i budget utilizzando circa 11 milioni dall’aggregato di fondi per la nefrologia, che sarebbe risultato sovrastimato: trattandosi di terapie salvavita, comunque, le prestazioni effettivamente erogate saranno riconosciute in ogni caso. Inoltre, l’assessorato ha proposto di destinare allo stesso scopo anche lo 0,3 per cento del fondo indistinto per il recupero delle liste d'attesa: questa possibilità, però, è subordinata alla definizione dell'iter procedurale con i tavoli tecnici nazionali.Infine, è stata annunciata l’intenzione di emanare a breve un decreto con cui, a fronte della presentazione della relativa documentazione, la Regione potrà riconoscere un contributo una tantum alle aziende per risarcirle dei maggiori costi energetici affrontati a causa della congiuntura economica globale. «Le organizzazioni sindacali – conclude Volo – ci hanno chiesto qualche giorno prima della firma definitiva per valutare le nostre proposte e sottoporre la piattaforma alle loro basi e verificarne il consenso. Aspettiamo a breve la loro risposta».