Mercoledì 25 Dicembre 2024

Sì alla stabilizzazione dei precari Covid in Sicilia, ma i sindacati si spaccano

La manifestazione dei precari Covid, a Palermo

Siglato tra Regione Siciliana e alcune organizzazioni sindacali il protocollo di intesa per la stabilizzazione del personale precario impiegato durante l’emergenza Covid. I sindacati si sono spaccati sul piano e solo cinque sigle su 18 hanno firmato. «Un primo passo importante per cui abbiamo lavorato ininterrottamente e concretamente - dice l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo -. A guidarci verso questo risultato, assieme ai sindacati firmatari, la volontà di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali oltre a quella di valorizzare appieno la professionalità acquisita da questi lavoratori, che hanno sostenuto la nostra sanità nel momento più complicato. Nuove opportunità si apriranno per loro anche con la realizzazione della rete territoriale prevista dal Pnrr». Il documento firmato oggi a piazza Ottavio Ziino consentirà di assumere a tempo indeterminato: il personale, dirigenziale e non dirigenziale, sanitario, sociosanitario e amministrativo reclutato dagli enti del servizio sanitario nazionale, anche con contratti di lavoro flessibile e anche qualora non più in servizio; e il personale che abbia maturato, o che maturerà al 31 dicembre 2024, alle dipendenze di un ente del servizio sanitario nazionale almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022. Il processo di stabilizzazione dovrà avvenire sempre in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni degli enti e delle aziende (compresi l’Ircss «Bonino Pulejo» e l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia) e nei limiti di spesa. Definiti anche i criteri di priorità con cui si procederà alle stabilizzazioni, cominciando da quanti al momento della pubblicazione dell’avviso di ricognizione, saranno in servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso l’Azienda procedente. A seguire, in caso di ulteriori posti disponibili, la precedenza è riconosciuta via via ad altri dipendenti, secondo principi di precedenza stabiliti dal protocollo. Resta ferma la possibilità per le aziende, fino al completamento dei percorsi di stabilizzazione, di garantire il mantenimento in servizio del personale ritenuto necessario per assicurare la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Per il restante personale, escluso dalle procedure di stabilizzazione e che abbia maturato almeno sei mesi di servizio durante il periodo dell’emergenza, le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale sono autorizzate a riconoscere un punteggio premiale nella valutazione curriculare pari a 0,3 per mese, sino ad un massimo di 7 punti. A firmare il protocollo le organizzazioni sindacali Cimo, Cisl Medici, Cisl Fp Sicilia, Ugl Salute Sicilia e Fedir. Non hanno firmato: Fp Cgil, Cgil Medici, Uil Fpl, Uil Medici, Fials Confisal Medici, Anao, Fassid, Aaroi, Fvp, Nursid, Nuresing Up, Fials Confisal Medici, Cisal Csp, Confintesa. Le organizzazioni che si sono rifiutate di sottoscrivere l’accordo denunciano la «mancata sospensione delle procedure di mobilità e dei concorsi in itinere, in attesa della definizione delle procedure di stabilizzazione».

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