La differenza si è registrata nei toni, ma il risultato sarà lo stesso: se non ci sarà una riprogrammazione del fabbisogno sanitario per il 2023, con relativo aumento dei fondi messi a disposizione delle strutture, anche i laboratori d’analisi privati accreditati con il sistema sanitario pubblico, così come i centri di medicina specialista ambulatoriale, «sospenderanno l’erogazione delle prestazioni in convenzione una volta esaurito il budget: non una forma di protesta, ma una necessità, dovuta al fatto che per legge non possiamo più operare in extra budget».
Parola di Pietro Miraglia, presidente dell’Ordine regionale dei biologi e di Federbiologi Sicilia, che insieme ad Andiar, Federanisap, Fenasp e Silab, sigle sindacali rappresentanti il 90% dei laboratoristi attivi nell’Isola, dopo l’incontro avvenuto martedì scorso con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo sulle criticità che sta affrontando la categoria, ha lasciato aperto più di uno spiraglio nella trattativa in corso sulle risorse disponibili, mentre dalle altre parti sociali coinvolte in prima linea sullo stesso fronte, ossia dal Coordinamento intersindacale di Medicina specialistica ambulatoriale di territorio (Cimest), arrivavano parole tranchant verso la Regione e l’indicazione di una data: il 20 di ogni mese, limite dopo il quale accettare solo prestazioni a pagamento.
Soglia che, dunque, varrà per tutte le cliniche private accreditate del territorio, d’analisi o specialistiche che siano.
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