Violenze e intimidazioni tra detenuti, in particolare nelle carceri di Lorusso e Cutugno a Torino e quello di Regina Coeli a Roma, e un sovraffollamento in tutti gli istituti di pena che arriva al 152% nella prigione di Monza. È quanto denuncia il Cpt, l’organo anti tortura del Consiglio d’Europa, nel rapporto basato sulla visita condotta un anno fa, in cui torna a domandare anche l’abolizione dell’isolamento diurno e il riesame della gestione dei detenuti sottoposti al regime «41-bis». Strasburgo chiede inoltre di migliorare le condizioni di vita dei detenuti, e misure specifiche per le donne e i transessuali in prigione.
Le testimonianze di violenze tra detenuti raccolte dal Cpt durante la visita riguardano soprattutto pestaggi con pugni e calci, anche se in un carcere l’organo del Consiglio d’Europa ha incontrato una persona che era stata pugnalata alla gamba e ha dovuto subire tra l’altro 20 punti di sutura.
Nel rapporto si osserva che i carcerati dicono di sentirsi insicuri e affermano di non avere il supporto degli agenti penitenziari, che spesso si trovano fuori dalle sezioni e quindi vengono a conoscenza di quanto è accaduto solo dopo grazie alla segnalazione dei detenuti.
Il Cpt ritiene che una delle risposte adeguate a limitare la violenza tra detenuti è quella di promuovere un vero sistema di sorveglianza dinamica da parte del personale penitenziario.
Per quanto riguarda invece il sovraffollamento, il Cpt evidenzia che un carcere in cui il 90% dei posti è occupato indica già l’insorgenza del problema. Strasburgo non è convinto che la soluzione sia aumentare i posti negli istituti di pena ma piuttosto invita le autorità ad adottare una strategia coerente più ampia, che copra sia l’ammissione in carcere sia il rilascio, per assicurare che la detenzione sia veramente la misura di ultima istanza.
4 Commenti
fabio
24/03/2023 12:26
provate a guardare PRIGIONIERI DI VIAGGIO su discovery channel... le prigioni in posti sperduti nel mondo..in quelle la VIOLENZA e SOVRAFFOLLAMENTO è il minore dei problemi
Gabriele
24/03/2023 12:38
Anche per quanto riguarda il 41bis l'Europa farebbe bene a farsi i fatti propri...non bastassero già i guai per le "case green" e la loro "incomprensione" della norma riguardante il riconoscimento del reato di associazione esterna mafiosa, che nel caso Contrada, ad esempio, ha addirittura comportato il paradosso per lo Stato Italiano di sanzioni ed indennizzi al pregiudicato in questione. Ridicoli!!
Mefisto
24/03/2023 13:10
L' Europa evidentemente non ha idea di cosa siano le mafie italiane.....se avesse veramente a cuore la sicurezza dei cittadini, pretenderebbe la costruzione di nuove carceri e l'inasprimento delle pene.....
Sergio
24/03/2023 13:37
Il Consiglio d'Europa non è la UE e i suoi possono essere solo 'consigli' che, a differenza di quanto decide l'UE, possono anche non essere seguiti.