È stato rinviato a martedì prossimo, in Commissione Affari istituzionali all’Ars, l’esame della norma che riguarda l’aumento dei gettoni dei consiglieri comunali dei 391 comuni della Sicilia. Oggi un consigliere comunale guadagna meno di 3 0mila euro all’anno, col gettone legato all’effettiva presenza in Consiglio o nelle commissioni. Il meccanismo allo studio del Parlamento siciliano prevede di agganciare il gettone dei consiglieri dei 391 comuni della Sicilia agli aumenti di sindaci e assessori, il cui stipendio in alcuni casi è quasi raddoppiato dopo la recente norma esitata a Sala d’Ercole. Uno dei problemi da risolvere è quello della coerenza con le tabelle ministeriali che prevedono i singoli «range» dei gettoni di presenza, al fine anche di evitare il rischio di possibili impugnative da Roma. La misura del gettone da corrispondere ai consiglieri comunali va determinata facendo riferimento al decreto ministeriale n. 119/2000, con riduzione del 10%. Il sistema delle indennità degli amministratori degli enti locali risulta disciplinato su tre livelli normativi interdipendenti: il piano legislativo statale (art. 82 Tuoel) che individua i destinatari e stabilisce i criteri su cui devono articolarsi le indennità; il piano regolamentare (decreto ministeriale n. 119/2000) che stabilisce le misure base, i meccanismi di maggiorazione su basi demografiche ed economico-finanziarie e le procedure di eventuale incremento o diminuzione delle misure; la disciplina a livello di singolo ente che specifica in concreto l’ammontare delle indennità e dei gettoni di presenza previa deliberazione della giunta o del consiglio.