Malgrado un evidente accordo con l’ala dell’opposizione legata alla lista civica messinese Sud chiama nord, il governo della Regione Siciliana, nel corso dell'esame all'Ars del disegno di legge di stabilità, è andato sotto su un emendamento dal basso valore economico ma dal pesante impatto politico. La norma è l’articolo 10 della Finanziaria, che stanziava 300 mila euro per permettere all’assessore all’Energia e Rifiuti Roberto Di Mauro di assumere vari consulenti per redigere nuovi piani di gestione nei due settori. A favore della norma si è schierato pubblicamente il leader della lista civica Cateno De Luca, forte di 8 deputati, che ha perfino proposto di stanziare 200 mila euro in più. Ma al momento di votare, malgrado la maggioranza potesse contare su un aiuto esterno, la norma è stata bocciata. Evidentemente, pezzi del centrodestra non hanno sostenuto l’appello dell’assessore a reperire all’esterno risorse di personale che oggi mancherebbero negli uffici dell’assessorato. È passata invece la norma (articolo 6) che aumenta le ore di lavoro fino a un massimo di 36 settimanali e dunque il sussidio di oltre 3.500 precari Asu impegnati nei beni culturali e negli enti locali, esclusi quelli impegnati del privato sociale. Il governo però è andato sotto su due sub-emendamenti delle opposizioni che costringono il governo, che aveva espresso parere contrario così come la commissione Bilancio, a stanziare i fondi non solo per il 2023 ma anche per il 2024 e il 2025 per gli Asu dei beni culturali e per quelli degli enti locali. Il primo sub-emendamento ha avuto 29 voti a favore e 26 contrari, il secondo 31 a favore e 30 contro. «Sono soddisfatto per l’approvazione della norma Asu in aula perché ci eravamo impegnati già in campagna elettorale per raggiungere questo importante obiettivo - dice il capogruppo della Dc all’Ars, Carmelo Pace -. Così come è importante che il governo in aula ha ribadito la volontà di procedere con la stabilizzazione di questi precari, che aspettano da troppi anni». «La strada è tracciata - afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega - per un processo di reale stabilizzazione per gli Asu degli Enti locali, così come per gli ex Pip che potranno essere utilizzati dalle società partecipate e dalle aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione». Caronia aggiunge che «il gruppo della Lega ha sostenuto le norme approvate oggi dal Parlamento siciliano che finalmente equipara il trattamento degli Asu a tutto il personale della medesima platea, riconoscendogli un contratto di lavoro per 36 ore settimanali, alla stessa stregua degli Asu del dipartimento dei Beni culturali». Subito dopo è stata approvata la norma che riguarda gli ex Pip, con un finanziamento di 48 milioni di euro per il triennio 2023/25 necessarie per consentire l’adeguamento Istat delle indennità.