Giovedì 19 Dicembre 2024

Cospito a Opera inasprisce la protesta, e in aula scoppia la bagarre tra Donzelli e il Pd

Una combo con due foto di Alfredo Cospito. A sinistra una foto scattata nell'ottobre del 2013, e a destra un'immagine del dicembre 2022

Quando ieri pomeriggio è arrivato nel carcere milanese di Opera, al medico che l’ha visitato ha ripetuto che andrà avanti con lo sciopero della fame. E oggi ha deciso di sospendere anche gli integratori che lo stanno tenendo in vita e di andare avanti solo ad acqua e, forse, zucchero. Alfredo Cospito non si arrende e inasprisce la protesta contro il 41 bis. Protesta che sta portando avanti da 104 giorni e che, oltre a destare serie preoccupazioni, è ben più ampia: riguarda non solo la sua condizione carceraria, ma più in generale «un sistema barbaro, medioevale da Santa Inquisizione», per dirla con le parole del suo avvocato. Ha «sollevato un problema», di certo, ma anche un braccio di ferro con lo Stato di cui non si vede la fine, innescando un clima incandescente in Italia e in tutta Europa con azioni di matrice anarchica. All’indomani del suo trasferimento per motivi medici dal carcere di massima sicurezza di Sassari a quello alle porte di Milano, dopo una prima visita da cui è risultato che i suoi parametri sono nella norma, ha trascorso una notte a quanto pare “tranquillo» nella sua cella nel padiglione Servizio di Assistenza Integrata, l’ex centro clinico in cui sono passati anche boss del calibro di Totò Riina. L’unica cosa che avrebbe chiesto è dello zucchero, forse da prendere nel caso in cui dovesse avere dei mancamenti. «Come qualsiasi altra persona gli vengono riconosciuti tutti i suoi diritti e il primo è il diritto alla cura. Qui siamo molto attenti alla tutela della sua salute», fanno sapere dall’istituto smentendo le voci circolate stamane di un suo imminente trasferimento nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo. A spiegare che l’ideologo del Fai, la federazione anarchica informale, ha intenzione di alzare il livello della protesta è stato nel pomeriggio il suo legale, Flavio Rossi Albertini: ha ricevuto la visita di una «sostituta processuale che ho nominato, che lo ha trovato provato e ha appreso che ha deciso di interrompere gli integratori. Questa decisione mi inquieta, spero di farlo recedere». Il difensore ha poi aggiunto che «pensare che un personaggio come Cospito possa fare intelligenza con la criminalità organizzata per compiere qualcosa, mi sembra una affermazione che va al di là di ogni ragionevolezza. Cosa diversa - ha sottolineato - è affermare che Cospito, essendo un personaggio politico, un soggetto che un tempo si sarebbe chiamato un rivoluzionario, nel momento in cui si è trovato nel 41 bis, chiaramente non ha intrapreso una battaglia esclusivamente per sé, certamente centrale è la revoca del suo provvedimento, ma nel momento in cui si è reso conto a che cosa sono sottoposti 748 esseri umani in questo Paese - ha proseguito il legale - ha voluto affermare che la sua battaglia non è esclusivamente per sé, ma è contro un sistema barbaro, medioevale da Santa Inquisizione. Ha semplicemente sollevato il problema». Intanto, oggi sono arrivate altre rivendicazioni dell’attentato incendiario a Berlino e di quello con molotov che ha danneggiato due macchine della Polizia locale di Milano, con tanto di frase violenta: «Attacchiamo lo Stato». E per prossimi giorni gli anarchici hanno annunciato già altre iniziati, con un corteo a Roma in programma sabato. Per l’incendio delle auto della municipale, l’antiterrorismo milanese ha aperto una indagine coordinata dal procuratore Marcello Viola e dal pm Leonardo Lesti. La Digos, a cui sono affidati gli accertamenti, è al lavoro sulle immagini delle telecamere di sorveglianza per arrivare agli autori. Nei video si vedono due o più sagome e il lancio di un oggetto che potrebbe essere una molotov o una sorta di "palla incendiaria". In più, l’esame delle immagini è stato allargato a quelle di tutta la zona, in quanto altri ordigni rudimentali sono stati trovati non molto lontano dal luogo dell’azione dimostrativa, che si ipotizza sia stata organizzata a sostegno di Cospito.

Scintille tra Donzelli e Pd

Intanto  è bagarre in Aula alla Camera sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame per il quale il Guardasigilli Carlo Nordio ha confermato il 41-bis. Bagarre, sollevata da un intervento di Giovanni Donzelli contro il Pd, che si conclude in maniera fragorosa così com’è cominciata: con il presidente della Camera Lorenzo Fontana che convoca il Giurì d’onore per esaminare l’accaduto, con il ministro della Giustizia che dovrà venire a Montecitorio e con una netta scelta di campo di Palazzo Chigi secondo cui il problema non sono le dichiarazioni di Donzelli ma il fatto è che la sinistra non ha preso posizione a fronte delle violenze degli anarchici. Non è un caso che in serata il responsabile del programma di Fdi, Giovanbattista Fazzolari, colleghi le proteste di questi giorni - caso Cospito in testa - alla conferma dell’ergastolo ostativo da parte del Governo. Ma andiamo con ordine. Durante l’esame del progetto di legge per istituire la Commissione Antimafia prende la parola Donzelli, a proposito del 41-bis, e attacca Cospito che definisce «un influencer» usato dalla mafia per convincere il governo a togliere la misura del carcere duro. Poi, riferisce di alcune conversazioni che l’anarchico avrebbe avuto in carcere con vari boss: dall’esponente della ‘ndrangheta Francesco Presta «killer di rara freddezza» a Francesco Di Maio del clan dei Casalesi. Citando i virgolettati. «Presta - racconta Donzelli - lo esortava: devi mantenere l’andamento, vai avanti. E Cospito rispondeva: fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma». Quindi il boss rispondeva: «Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l’ergastolo ostativo». Più o meno dello stesso tenore il colloquio con Di Maio. Ma Donzelli è un fiume in piena e dice come lo stesso giorno, il 12 gennaio, Cospito abbia ricevuto la visita in carcere dei Dem Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e Andrea Orlando. E, nel rendere noto il fatto, mentre il presidente di turno Rampelli gli ricorda che il tempo dell’intervento è finito, grida tra gli applausi dei suoi: «Voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia!». A quel punto l’opposizione insorge, mentre Roberto Giachetti del Terzo Polo fa notare che del 41-bis all’articolo 1 del testo, quello che si stava esaminando quando Donzelli ha chiesto la parola, non se ne parla, pertanto non capisce come si sia consentito al deputato di FdI di intervenire sul punto  

Mobilitazioni anarchici: atteso corteo a Roma

Infine è stata innalzata a Roma la sicurezza attorno a obiettivi e luoghi sensibili per la mobilitazioni anarchica in supporto di Alfredo Cospito che prevede una serie di iniziative nei prossimi giorni. Secondo quanto si apprende sotto la lente degli investigatori anche tutti i social e account di area anarchica dove vengono veicolati gli appuntamenti. Per sabato è stato annunciato un corteo da Piazza Vittorio al momento non autorizzato.  

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