
Si è insediato, presso l’assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, l’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione Siciliana. È composto dai dirigenti generali dei dipartimenti regionali competenti o da loro delegati e dai rappresentanti dell’Anci Sicilia, delle istituzioni locali, degli enti del Terzo settore, delle comunità e delle associazioni migranti. L’organismo svolgerà le sue funzioni secondo gli indirizzi del dirigente dell’ufficio speciale Immigrazione e avrà il compito di predisporre un rapporto annuale sulla presenza delle persone straniere dimoranti sul territorio regionale, contenente anche l’analisi dell’evoluzione del fenomeno, e di raccogliere ed elaborare dati e informazioni utili all’attività di monitoraggio dei flussi migratori.
«Grazie all’Osservatorio - dice l’assessore Nuccia Albano - potremo dare un quadro più preciso delle migrazioni in Sicilia, che tenga conto anche del terzo settore e dell’associazionismo. Il fenomeno migratorio, oggi, va gestito in maniera diversa rispetto al passato, con la consapevolezza dell’importanza del contributo che i migranti possono dare allo sviluppo economico e sociale delle società ospitanti». «Gli immigrati costituiscono parte integrante del nostro tessuto sociale - aggiunge - ed è proprio sulla base di questo fattore che è necessario lavorare per costruire una società inclusiva e aperta al pluralismo, consapevoli del fatto che una convivenza fruttuosa dipende dallo sforzo di capirsi a vicenda e di adattarsi gli uni agli altri».
Persone:
2 Commenti
Giovanni V
22/12/2022 12:25
Un'occhiata ai percettori del reddito di cittadinanza che per mancanza di lavoro chiedono un lavoro, anch'essi sono risorse e perlopiù locali. E non aggiungere altri poveri a quelli già esistenti del posto.
Mefisto
22/12/2022 18:40
Perché non dare precedenza ai nostri disoccupati, includendoli in modo serio nel mondo del lavoro?.....perché non si investe in maniera seria sulla sanità e sull'istruzione, in modo da garantire i nostri anziani ed il futuro dei nostri figli? Il fenomeno migratorio andrebbe gestito attraverso i cosiddetti flussi, prevedendo l'ingresso, sotto battente e serie verifiche, solo di gente che vuole lavorare, integrarsi e contribuire alla crescita del Paese ospitante.