Scuola, Zecchi: «Prove invalsi, studenti del Sud nettamente inferiori ma con voti più alti al diploma»
Tra gli ospiti di venerdì sera della puntata del talk "Stasera Italia", condotto dalla giornalista Barbara Palombelli, c'era il filosofo e opinionista, Stefano Zecchi. Tema della serata su rete 4 era la Manovra economica del Governo Meloni e le autonomie regionali. Nella giornata in cui molti studenti in tutta Italia sono scesi in piazza contro l'esecutivo nel No Meloni day, parlando di autonomie locali il professor Zecchi ha toccato il tema scuola accennando a forti squilibri, a suo dire, tra la preparazione degli studenti del sud e quelli del nord. Secondo lo scrittore veneto gli studenti italiani che vivono in settentrione risulterebbero svantaggiati dal voto del diploma nonostante sia dimostrata una maggiore preparazione dalle prove invalsi uguali in tutta Italia. «Con le autonomie locali molte cose funzionerebbero meglio. Le regioni devono dare un equilibrio di tipo economico, culturale, ma questo squilibrio c'è nei fatti - afferma Zecchi -. Penso alla scuola. E' giusto pensare che essa debba essere uguale per tutti. Ma oggi è davvero così? Ci sono squilibri - continua l'opinionista - davvero dannosi per chi studia meglio. Se noi andiamo a vedere le prove invalsi, uguali in tutta Italia, ci accorgiamo che gli studenti del meridione hanno risultati enormemente inferiori a quelli delle ragazze e dei ragazzi del nord. Però poi, se andiamo a vedere i voti che prendono negli ultimi tre anni delle scuole superiori i loro voti sono più alti rispetto agli studenti del nord. E quindi con una possibilità di spenderli per entrare nel mercato del lavoro o nelle università». Interrotto da Barbara Palombelli, in contrasto con le dichiarazioni dell'illustre professore («Zecchi ha detto una cosa molto forte, io penso che gli studenti siano molto più preparati» - ha detto la conduttrice), Stefano Zecchi ha ribadito il concetto al ritorno dalla pubblicità: «Parlo sulla base di dati oggettivi che sono quelle delle prove invalsi - ha precisato -. Si vedono dati che sottolineano delle differenze di preparazione non piccole ma enormi. Quando poi si va avanti e si mette sul proprio curriculum il voto, che viene preso qui che poi consente l'accesso lì, quei voti hanno una sperequazione rispetto a quelli del nord che è enorme. Sarei contentissimo - ha concluso Stefano Zecchi - se si riequilibrasse la situazione, ma ciò non viene fatto».