Lunedì 25 Novembre 2024

Vertice ad Arcore tra Meloni, Salvini e Berlusconi: «Importanti passi avanti per il Governo»

Vertice ad Arcore tra Meloni, Salvini e Berlusconi

Accelerare i tempi, farsi trovare pronti con una squadra di governo «forte e coesa» per partire subito affrontando le emergenze che attanagliano il Paese, ad iniziare dal caro bollette. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a sorpresa, arrivano ad Arcore, da Silvio Berlusconi, per il primo vertice del centrodestra dopo la vittoria elettorale.

La parola d'ordine è far presto

La parola d’ordine è far presto: arrivando all’ìncontro Giorgia Meloni avrebbe da subito chiarito che se e qualora il Presidente della Repubblica le dovesse dare il mandato lei intende farsi trovare pronta. Le urgenze che l’Italia deve fronteggiare - è il succo del suo ragionamento - sono complesse e urgenti e i tempi per questa ragione dovranno essere rapidi. Una riunione che è durata circa un’ora e mezza, alla quale avrebbero partecipato anche Roberto Calderoli e Ignazio La Russa. La nota congiunta diffusa alla fine dell’incontro ostenta ottimismo e insiste appunto sulla necessità di far presto: «I leader si sono confrontati sulle prossime scadenze istituzionali e sulla necessità di avere un governo forte e capace di rispondere alle urgenze del Paese, a partire dall’emergenza dovuta ai costi dell’energia. Sono stai fatti importanti passi avanti in questa direzione ed è volontà comune del centrodestra procedere più speditamente possibile lungo la strada per la formazione dell’esecutivo». Anche la Lega, fa sapere di aver chiara la propria squadra di governo ed è pronta «ai massimi livelli», un chiaro riferimento all’ingresso di Salvini nell’esecutivo.

Il vertice deciso all'ultimo momento

Il vertice sembrerebbe esser stato deciso all’ultimo momento - la stessa Meloni aveva detto che avrebbe passato il sabato in famiglia - visto che i tre si trovavano tutti a Milano. Ovviamente niente di risolutivo: il confronto è ancora aperto, si discute sugli incarichi e sui bilanciamenti tra le forze politiche, a partire delle due prime caselle, quelle delle presidenze delle camere. Alcune fonti assegnerebbero la Camera alla Lega. Secondo altri invece via Bellerio non avrebbe intenzione di mollare la presa sul Senato. Tuttavia, il vertice serve anche per fare il punto in vista del calendario ormai prossimo. E tutti assicurano che ce ne sarà un altro, presto, già nei prossimi giorni. Altre fonti fanno notare l’importanza del gesto di rendere omaggio anche fisicamente al presidente di Forza Italia, in modo da mostrare in modo evidente, ai media ma non solo, il suo ruolo di leader di partito ma anche di «padre» del bipolarismo italiano. Lui stesso, in mattinata celebrando il centesimo anniversario della nascita del Pli, ha ricordato di essere stato il fondatore del centrodestra nel 1994, e che gli elettori «hanno attributo a Forza Italia il compito di guidare il Paese, come garante dei principi liberali nell’attività di governo». Dopo la riunione, claudicante in seguito alla caduta da un gradino, ha ribadito lo stesso concetto all’inaugurazione di Monzello, il centro allenamenti del suo Monza da oggi intitolato al padre Luigi: «Mio padre mi diede tutti i soldi della sua liquidazione, permettendomi di diventare imprenditore e politico. Per impedire - ha sottolineato l’ex premier- che l’Italia cadesse nelle mani della sinistra».

La Meloni contro la sinistra

Contro la sinistra s’è scagliata anche Giorgia Meloni con un post su Facebook: «Stiamo vivendo un paradosso in cui la sinistra - attualmente al Governo - scende in piazza contro «le politiche del Governo Meloni» non ancora formato. Comprendo la voglia di protestare dopo anni di Esecutivi inconcludenti che ci hanno condotto nell’attuale disastrosa situazione, ma il nostro obiettivo - conclude - sarà restituire futuro, visione e grandezza all’Italia. A breve volteremo finalmente pagina». Un post pubblicato mentre la Cgil scendeva in piazza a Roma, un anno dopo l’aggressione neofascista alla sua sede. E qualcuno ha pensato che la leader di Fdi facesse riferimento a quel corteo. Ma non era così. Una nota del partito ha precisato che quel commento era riferito non alla manifestazione del primo sindacato italiano ma ad alcune manifestazioni organizzate nei giorni scorsi in varie città italiane, «in cui tra le altre cose - ha ricordato FdI - sono state bruciate in piazza delle immagini di Meloni».

leggi l'articolo completo