«Non ci sono più le condizioni per un governo di emergenza che dovrebbe essere unitario o quasi unitario. In un Paese democratico quando viene meno la maggioranza di governo o quando un governo che si sostiene su un progetto politico, prima ancora che sui numeri, non ha più quel progetto si va alle urne. Qui mettiamo in crisi tutto il sistema istituzionale, abbiamo mobilitato la società come se Draghi fosse l’unica persona in grado di poter mettere assieme una maggioranza di governo e non invece il popolo italiano il quale spetta di poter dare vita a una coalizione che possa governare». Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, a Timeline su Sky TG24. «È auspicabile la permanenza di un governo che debba vivacchiare in un contesto di assoluta emergenza? - ha aggiunto -. Serve un governo stabile, omogeneo, espresso dal corpo elettorale, non un governo come questo che litiga pure sulla questione del termovalorizzatore a Roma. Qui si tratta di una coalizione che vuole andare alle lunghe per evitare di andare a casa perché molti nella coalizione sanno che se si dovesse votare in anticipo non tornerebbero al loro posto. È uno psicodramma finalizzato, dicono le malelingue, solo a mantenere una posizione perché la legislatura possa durare fino all’ultimo. Col governo Draghi abbiamo dichiarato la morte civile dei partiti».