Giovedì 19 Dicembre 2024

«Vigne a secco», i presidenti di 19 cantine siciliane chiedono lo stato di emergenza per siccità

Foto d'archivio

«Le vigne sono a secco: urge dichiarazione di stato di emergenza per siccità». È quanto chiedono al presidente della Regione, Nello Musumeci, i presidenti di 19 tra le più importanti cooperative vitivinicole siciliane. Le cantine denunciano: «Agricoltura al collasso: occorre velocizzare interventi infrastrutturali, con mezzi e poteri straordinari, per salvare il salvabile. Interventi idraulici carenti, manutenzioni inesistenti e collaudi fantasma, condotte colabrodo, furti di cavi e impianti, mancanza di interconnessioni tra le province». A lanciare l’appello è un comitato formato dalle cantine sociali Colomba Bianca, Petrosino, Cva Canicattì, Santa Ninfa, Kaggera, Cantine Paolini, Birgi di Marsala, Chitarra, Settesoli, Avanti, Riesi, Casale, Ermes, Cellaro, Fiumefreddo, Sant’Antonio, Europa, Rinascita e San Francesco di Paola. «Il deficit idrico che ci troviamo a fronteggiare - dicono i presidenti - richiede un’attenzione massima da parte del Governo, così come sta accadendo per diverse regioni del Nord. Chiediamo al presidente della Regione Siciliana di inviare una richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza per siccità. La situazione è ormai irreversibile: occorre velocizzare gli interventi infrastrutturali con mezzi e poteri straordinari, per salvare il salvabile. Le 26 dighe esistenti in Sicilia, spiegano in una nota, «versano in condizioni disastrose, la media annuale delle temperature continua a salire e, nonostante le copiose piogge invernali (quest’anno il trend è stato positivo), non c’è continuità d’irrigazione a garanzia del buono stato di salute delle vigne, così come di tutte le altre colture». E «oltre il danno arriva pure la beffa: poche settimane fa avevamo già denunciato lo sversamento in mare dell’acqua della Diga Trinità (Castelvetrano), a causa di disallineamenti burocratici e mancate verifiche; adesso hanno anche rubato fili, quadri elettrici e pompe idrauliche, annullando anche la speranza di utilizzare i metri cubi di acqua rimasti disponibili. Siamo in allarme - continuano i rappresentanti delle cantine - abbiamo necessità di irrigare i campi per arrivare alla vendemmia senza troppo stress per le piante, con conseguenti difficoltà di maturazione che potrebbero comportare irreparabili perdite per il settore». Le cooperative agricole chiedono, inoltre, anche che si avvii la tanto attesa riforma dei Consorzi di bonifica e che ci sia una regia unica per ammodernare la rete regionale

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