«Io toglierò il disturbo»: per la prima volta Nello Musumeci tratteggia il proprio ritiro dalla corsa al secondo mandato. Il presidente della Regione ha espresso i propri dubbi sulla possibilità di ottenere la ricandidatura inaugurando a Catania la mostra «Agata» sulla patrona della città. E da lì ha costruito una analisi insieme ai presenti: la Regione – è la premessa - ha fatto molti interventi nel settore della cultura. Da qui in poi l'ammissione di Musumeci: «Per quelli che non sono finiti ci sarà il mio successore». E poco dopo ha aggiunto: «Io toglierò il disturbo». Il governatore non ha voluto commentare le sue dichiarazioni con i giornalisti, limitandosi ad aggiungere «incontrerò la stampa nei prossimi giorni». Già di buon mattino Musumeci aveva rotto quel granitico profilo di «sicuro ricandidato» che da mesi si era costruito. Intervenendo all'assemblea nazionale di Federcasa, sempre nella sua Catania, aveva detto: «Il mio tempo sta per scadere. So che potrebbero costringermi a farmi da parte. Sono pronto a togliere il disturbo, se a qualcuno do fastidio...». Da lì in poi per tutta la giornata si sono rincorse voci sul ritiro della candidatura. E nel pomeriggio si era anche diffusa la voce che il presidente avesse anticipato questa intenzione a Ruggero Razza, all'assessore ai Trasporti Marco Falcone e all'assessore al Turismo Manlio Messina. Cioè agli uomini a lui più vicini dentro e fuori il suo partito. Ignazio La Russa mostra stupore per la sortita di Musumeci: «Noto che si tratta di una dichiarazione al futuro e non al presente. Non ho parlato ancora con lui, nè con Giorgia Meloni e i dirigenti del centrodestra. Ma per me non è una novità quanto Nello Musumeci dice: la mia prima impressione è che le sue dichiarazioni siamo volte a ribadire che lui vuole l'unità di tutto il centrodestra, il sostegno pieno di tutta la coalizione». «Felice per le vittorie di Palermo e di Messina, la Lega - Prima l'Italia è da tempo al lavoro per la Sicilia del futuro. Tenere il centrodestra unito, con una candidatura condivisa e vincente, era e rimane il nostro impegno con i siciliani». È quanto si fa trapelare dalla Lega/Prima l'Italia dopo le parole di Nello Musumeci. Anche Silvio Berlusconi ha fatto sentire la sua voce: «Il centrodestra ha bisogno di essere unito, senza perdersi in questioni sterili come la discussione sulla futura leadership». «Dove siamo riusciti a farlo, come a Palermo - ha quindi aggiunto il presidente di Forza Italia - abbiamo dimostrato di rappresentare la maggioranza naturale degli italiani».