Martedì 01 Ottobre 2024

Strasburgo approva lo stop alla vendita di auto benzina, diesel e gpl dal 2035

Il Parlamento europeo si è convinto e ha deciso: ha approvato lo stop della vendita di nuove auto e furgoni a motori termici (benzina, diesel, gpl, anche ibridi) a partire dal 2035. Un passo ambizioso che già in plenaria a Strasburgo ha dovuto affrontare non pochi ostacoli. L’obiettivo fa parte dei quattordici provvedimenti inseriti dalla Commisione europea nel pacchetto Fit for 55 (per ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 e arrivare al net zero entro il 2050). Otto provvedimenti sono approdati in aula oggi e tre di questi sono stati ritirati perchè la maggioranza non ha retto sulla riforma dell’Ets, il meccanismo dello scambio di emissioni. La messa al bando delle auto a benzina e diesel è passata invece con 339 voti a favore, 249 contrari e 24 astensioni. Fino all’ultimo il Partito popolare europeo (Ppe), il primo dell’assise e colonna della maggioranza, aveva tentato di strappare almeno un dieci per cento di tolleranza e quindi stabilire al 90% le riduzioni di emissioni delle auto nel 2035. L’emendamento è stato bocciato: 328 contrari, 264 favorevoli e dieci astenuti. La proposta che ora il Parlamento europeo dovrà negoziare con il Consiglio (ossia gli Stati membri, che stanno già affilando i coltelli) per arrivare all’approvazione finale, prevede come obiettivi intermedi la riduzione delle emissioni al 55% entro il 2030 (50% per i furgoni). Protestano i partiti di centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), convinti che il provvedimento possa costare centinaia di migliaia di posti di lavoro. E criticano Pd e Movimento cinque stelle che invece festeggiano la storica tappa. Tuttavia i partiti italiani sono riusciti a fare approvare un prezioso emendamento (già ribattezzato salva-Ferrari o salva Motor Valley) che proroga fino all’inizio del 2036 la possibilità di avere deroghe sulle emissioni di Co2 per i piccoli produttori di auto (tra mille e diecimila) e per i furgoni (fino a 22 mila). Nella giornata è stata approvata anche l’estensione del sistema Ets (ossia il pagamento delle quote di emissione) all’aviazione. Così come l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 57% entro il 2030. Ritorna invece in commissione la battaglia per l’estensione dell’Ets agli edifici e mezzi commerciali e l’introduzione del Cbam, il Meccanismo di aggiustamento di carbonio alle frontiere (in sostanza una carbon tax da fare pagare alle aziende che producono all’estero e che quindi non sono soggette all’Ets europeo). nuncia tempesta.

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