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Tregua armata nel centrodestra, il nodo Regione slitta a dopo le comunali

Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini

Se ne riparla «il giorno dopo il voto a Palermo e Messina». Lega e Forza Italia sono riuscite a rinviare di almeno un mese il nodo Sicilia, che da diverse settimane attanaglia il centrodestra. La coalizione è profondamente divisa, con Fratelli d’Italia che spinge per la ricandidatura di Nello Musumeci, contrastata dai vertici locali dei partiti di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, in particolar modo il commissario azzurro Gianfranco Miccichè. Il tema ha provocato di forti tensioni dopo il vertice di Arcore del 17 maggio. Durante l’incontro, il primo da fine gennaio, Salvini ha preteso un rinvio di ogni discussione sulle candidature alle Regionali in Sicilia, mentre la nota firmata da FdI al termine del vertice, in cui il partito di Giorgia Meloni rivendicava di aver ottenuto la «personale dichiarata disponibilità di Berlusconi» su Musumeci, «fermata di fronte alla richiesta di Matteo Salvini di ritardare l’annuncio del candidato», ha fatto infuriare il Cavaliere, che ha ricordato di «avere un ottimo rapporto personale con il governatore» siciliano, ma si è impegnato a «confrontarsi con Forza Italia in Sicilia dopo le elezioni Amministrative».
Ora si attende l’esito delle comunali del 12 giugno, con eventuale ballottaggio il 26, per sciogliere lo spinoso nodo in vista delle regionali che dovrebbero tenersi in autunno. Intanto, anche l’altra coalizione non ha un candidato ufficiale ma è di ieri l’ok nazionale di Enrico Letta e Giuseppe Conte a valutare l’ipotesi di tenere le primarie di coalizione.
A chi gli chiede se anche il centrodestra potrebbe ricorrere a questo strumento, il vice presidente di FdI del Senato, Ignazio La Russa risponde: «Le primarie si fanno quando non c'è una soluzione naturale o la ricandidatura di un uscente. Noi non siamo contrari normalmente alla primarie ma non le riteniamo opportune solo quando c'è un uscente. Già nel centrodestra non si fanno mai le primarie, farle con un uscente in campo sarebbe curioso». «La decisione del centrosinistra - attacca La Russa - mi appare come un tentativo disperato di mettere insieme aree che non sono compatibili, ovvero i 5 stelle di oggi e il Pd di oggi. Già i 5 stelle non sono compatibili al loro interno». «Nel centrodestra non c'è un problema di linea politica, questo è il nostro punto di forza, ci sono idee molto chiare e sovrapponibili - prosegue il colonnello di FdI, intervistato dall’AGI -. L’unico problema che si è posto deriva dalle motivazioni di una classe dirigente locale divisa, che non ci dovrebbero essere e che non appartengono a FdI, in Sicilia nè in altre Regioni. Noi non abbiamo mai detto 'nò a un candidato perchè non ci piace o non piace a quello o quell'altro».
Contraria alle primarie in Sicilia anche FI, mentre la Lega non esclude questa possibilità.

«Ogni formazione o area politica ha diritto di scegliere il metodo che preferisce», dice, interpellato, il responsabile nazionale Enti locali di FI, Maurizio Gasparri. «Ho visto che queste consultazioni che vuole fare il centrosinistra saranno in parte in presenza, in parte on line. Io sempre avuto dei dubbi sulla trasparenza delle primarie, on line ma anche su quelle dal 'vivò», spiega. «Noi non pratichiamo questo metodo perchè spesso un candidato può riuscire a mobilitare un pò di truppa per le primarie ma non è detto che significhi veramente mobilitare l’elettorato». «Comunque, mi preoccupo di più delle discussioni che proseguono nel centrodestra - aggiunge l’esponente azzurro -. Speriamo si chiuda presto. A luglio mi interessa più capire quale sarà il punto di caduta della nostra coalizione. Perchè il centrodestra è largamente favorito in Sicilia ma deve decidere come affrontare la corsa. Subito dopo amministrative si prendano delle decisioni per non vanificare il vantaggio. Sennò la sinistra fa le primarie a luglio e noi non abbiamo ancora il candidato. Noi possiamo vincere le secondarie, ovvero le regionali, purchè si trovi un momento per decidere il nostro candidato».
«Siamo impegnati per il momento sulle amministrative», conferma il coordinatore della Lega in Sicilia, Nino Minardo. «Subito dopo le amministrative ci impegneremo affinchè il centrodestra, per le prossime elezioni regionali, possa convintamente esprimere una candidatura unitaria e condivisa ampiamente, e, possibilmente, allargare la coalizione a quanti vorranno starci, soprattutto al mondo civico e agli amministratori locali». «Per quanto riguarda le primarie del centrosinistra rispettiamo ogni forma di democrazia e partecipazione popolare - prosegue -: vedremo quale sarà il risultato e la proposta contro la quale ci confronteremo. Primarie nel centrodestra? Non escludiamo nulla. Come arrivare alla scelta del candidato condiviso dovranno essere i partiti a livello siciliano a fare sintesi». Infine, riguardo alla ricandidatura di Musumeci resta freddezza: «Non ci sono preclusioni o pregiudizi nei confronti di nessuno ma non possono esistere diritti acquisiti, serve una proposta vincente».

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