Lunedì 23 Dicembre 2024

Da Roma ossigeno per la Sicilia, restano nelle casse di Palazzo d'Orleans 211 milioni

Gaetano Armao e Nello Musumeci

La Regione Siciliana potrà subito utilizzare 211 milioni di euro, prima congelati, pari a circa la metà dell’importo relativo alle quote ordinarie di copertura del disavanzo accertato con l’approvazione del rendiconto 2018. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato lo schema di decreto legislativo recante «Norme di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli», già determinato dalla Commissione paritetica Stato-Regione Siciliana ed attuativo di uno dei punti dell’accordo di finanza pubblica sottoscritto lo scorso dicembre tra il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco. La norma - spiega una nota dell’assessorato per l’Economia della regione - dovrà adesso essere emanata con decreto del Presidente della Repubblica e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, iter che dovrebbe definirsi in qualche settimana. Come già precisato dall’Assessorato all’economia durante il dibattito all’ARS sull’approvazione del bilancio 2022-24, che sarà pubblicato sabato prossimo in Gazzetta Ufficiale, l’entrata in vigore di tale disposizione di attuazione consente di liberare ingenti risorse assegnate a capitoli che erano stati congelati, ma che adesso diverranno immediatamente disponibili. L’intesa, sottoscritta alcuni mesi fa,  è tecnicamente il nuovo patto Stato-Regione sulle misure reciproche. Lo Stato continuerà a ricevere da Palazzo d’Orleans il contributo alla finanza pubblica (fondi per risanare il bilancio nazionale) ma questo nel 2022 non andrà oltre gli 800,8 milioni a fronte del miliardo previsto, e pagato fino a quest’anno. Oltre a questo risparmio immediato di 200 milioni, lo Stato si è impegnato a erogare 100 milioni (formalmente per compensare i costi dovuti all’insularità) e ha autorizzato la Regione a rinviare ai prossimi anni il ripianamento di una parte del vecchio disavanzo. Mossa che lascerà nel 2022 nelle casse di Palazzo d’Orleans altri 211 milioni.

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