Lunedì 25 Novembre 2024

Regione Siciliana, Aricò: «La manovra aiuta famiglie e imprese a superare la crisi da Covid»

Alessandro Aricò

«Dopo un confronto serrato tra Governo e Parlamento, ricondotto nel finale ad un dibattito serio e costruttivo, la finanziaria approvata dall’Ars prevede aiuti concreti alle famiglie e alle imprese siciliane per superare la crisi economica causata dall’emergenza Covid-19»: lo dichiara Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima. «Inoltre - aggiunge - saranno garantite la stabilizzazione a centinaia di precari e nuove opportunità di lavoro. Seppure in una situazione di complessità a causa delle restrizioni imposte dal Piano di rientro pluriennale con lo Stato, abbiamo attivato risorse per circa 20 miliardi di euro per il 2022, di cui 800 milioni previsti dalla legge di stabilità. Non appena sarà definita la negoziazione sui minori introiti della Regione dovuti alla pandemia andranno ad aggiungersi altre risorse 'liberatè dallo Stato». Aricò sottolinea che «tra i provvedimenti da noi voluti - aggiunge - c'è quello che finalmente riconosce agli ex dipendenti dell’Ente acquedotti siciliani il giusto trattamento pensionistico, così come sancito pure da recenti sentenze. Inoltre anche le edicole e le agenzie di distribuzione stampa potranno godere di un sostegno economico per fronteggiare la crisi causata dall’emergenza Covid-19. Siamo intervenuti pure a sostegno delle imprese del settore della balneazione siciliana, uno dei più colpiti dalla pandemia: grazie a una norma da me proposta potranno ottenere in questa fase la concessione di una licenza o un subentro anche in assenza di presentazione del Durc». Interviene pure Giusi Savarino, deputata del gruppo all’Ars di Db e presidente della IV Commissione Ambiente: «Abbiamo dato maggiori risorse all’Esa (Ente sviluppo agricolo) consentendo l'aumento del monte orario per gli Otd e offrendo serie tutele a centinaia di lavoratori e risposte certe ai territori. Buone notizie che si estendono ad altre categorie di lavoratori grazie al rimpinguamento dei fondi destinati ai consorzi di bonifica».

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