Venerdì 22 Novembre 2024

Assemblea Regionale Siciliana, la svolta di Miccichè che dopo mesi tende la mano a Musumeci

Il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè

Quando la Finanziaria ha dato la sensazione di aver imboccato il binario che l'avrebbe portata al traguardo Gianfranco Micciché ha teso una mano al governo, per la prima volta dopo mesi di scontri. È successo nel momento in cui la giunta ha comunicato che sulla valanga di oltre 200 emendamenti presentati da maggioranza e opposizione si sarebbe rimesso all'aula, non avrebbe cioè sollevato obiezioni. Un via libera esplicito alle richieste dei deputati che miravano a tutelare con fondi e aiuti di ogni tipo i propri bacini elettorali. E a questo punto Micciché ha preso la parola per dire che «questo gesto deve essere letto come un atto di intelligenza ed educazione istituzionale, cosa che valuto enormemente bene. Spesso tra istituzioni è proprio la mancanza di educazione quella che crea scontri enormi». Il presidente dell'Ars, che da coordinatore di Forza Italia guida il fronte ostile alla riconferma di Musumeci, ha aggiunto che «questa è l'ultima manovra di questa legislatura. Io ho sempre cercato di trovare soluzioni di accordo perché credo che la legge di Stabilità sia l'espressione massima del lavoro che fanno, anno dopo anno, governo e Parlamento. Spesso, non sempre, ci siamo riusciti. Ogni tanto abbiamo fatto dei casini. Credo che questa legislatura, nonostante quest'ultimo periodo, non sia stata di grandissimi scontri. C'è stata una contrapposizione forte tra governo e Ars e se posso dare un suggerimento, per gli ultimi sei mesi, al governo è quello di considerare il Parlamento non un elemento estraneo alla politica, ma uno fondante perché qualsiasi cosa senza il controllo del Parlamento farebbe sparire l'idea della democrazia». Fra i banchi della maggioranza c'è chi ha trovato conferma a indiscrezioni che da giorni danno Forza Italia di nuovo in avvicinamento a Musumeci. Ma Micciché ha subito smentito questa lettura: «Non significa che da domani in poi col governo saremo in pace».

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