Palermo, ore convulse nel centrodestra. Lentini: «Forza Italia mi vuole? Stato di confusione»
Primo maggio di lavoro per il centrodestra. Dopo la fumata nera di ieri sulla candidatura unitaria di Roberto Lagalla, stamattina Gianfranco Miccichè e gli attuali alleati (insieme a Forza Italia ci sono Lega, Noi per l'Italia, Mpa e Noi di Centro) hanno avuto interlocuzioni telefoniche che sembrerebbero allontanare un possibile avvicinamento all'ex rettore. Anzi, Miccichè sembrava proprio aver chiuso a Roberto Lagalla. Dopo aver sentito i suoi con i quali aveva discusso del presente e del futuro delle alleanze, nel primo pomeriggio aveva rivolto un invito a Totò Lentini, attualmente candidato solitario al Comune di Palermo. Il presidente dell'Ars, ancora oggi, ha ribadito ai suoi che occorre unità ma che va rafforzata la presenza di sostenitori di Francesco Cascio. E allora eccolo rivolgersi a Totò Lentini, leader di Alleanza Palermo e Palermo città europea, l'unico nel centrodestra, al momento, a non essersi schierato né con Lagalla né con Cascio. Miccichè, insieme a Nino Minardo, Massimo Dell’Utri e Roberto Di Mauro, aveva deciso di rilanciare, chiedendo pubblicamente a Lentini, attraverso un comunicato, un passo indietro, sottolineando che l'autonomista avrebbe avuto un ruolo prestigioso nella nuova squadra a sostegno di Cascio. Un comunicato annullato dopo 20 minuti ma che è giunto a Lentini il quale poco dopo un'ora ha chiesto, sempre pubblicamente, cosa stesse accadendo. «Leggo dichiarazioni di Forza Italia per un coinvolgimento delle mie liste e del mio programma nella coalizione a sostegno del candidato sindaco di Palermo Francesco Cascio. Resto sorpreso in quanto non riesco a comprendere quale possa essere il ruolo di prestigio che si possa attribuire a me e alle mie liste giacché esiste già un ticket Cascio-Samonà», ha detto Lentini. «Ho l’impressione - aggiunge - che si sia creato uno stato di confusione o un corto circuito. Il mio auspicio resta quello di un centrodestra unito che metta al centro la valenza del mio programma e delle liste che sostengono la mia candidatura nell’esclusivo interesse della città e dei palermitani». Ore convulse nel centrodestra tra telefonate, comunicati, rettifiche, repliche. Una situazione al limite del paradossale. Nel frattempo, il centrosinistra sta a guardare sperando che le liti nel centrodestra continuino e che l'orgoglio non lasci spazio ad un'intesa che renderebbe ancora più impegnativa la campagna elettorale. Intanto, Giorgia Meloni, leader di FdI ha parlato anche di elezioni regionali, sottolineando che «un governatore capace non si manda a casa per fare un dispetto a qualcuno». Lo ha detto concludendo la Conferenza programmatica del partito a Milano e ribadendo la richiesta di FdI di confermare la candidatura di Nello Musumeci alla Regione Sicilia. «Serve rispetto delle regole: siamo di destra, si sa», ha aggiunto Meloni.