Fumata nera sul contratto dei dipendenti regionali, i sindacati chiedono la «riclassificazione»
Fumata nera, questo pomeriggio (21 aprile) all’Aran, a causa dell’improcedibilità delle trattative, in assenza della proposta del governo regionale sulla riclassificazione del personale regionale, degli aumenti contrattuali e delle proposte sulla nuova regolamentazione dello smart working. L’Agenzia delle rappresentanze negoziali aveva convocato, per oggi pomeriggio, le organizzazioni sindacali per iniziare le trattative, ma i sindacati Cobas/Codir e Sadirs - che insieme rappresentano più del 51 % dei lavoratori regionali - hanno dato la loro indisponibilità a proseguire i lavori in mancanza di una proposta complessiva. «Ci siederemo di nuovo al tavolo contrattuale - hanno dichiarato i rappresentanti dei sindacati Cobas/Codir e Sadirs - quando il governo regionale avrà posto le basi necessarie su cui costruire il contratto: riclassificazione di tutto il personale; rinnovo del trattamento economico del salario fisso, accessorio e delle indennità; regolamentazione dello smart working. Non si può parlare della cornice del contratto - hanno sottolineano i rappresentanti dei sindacati autonomi Cobas/Codir e Sadirs - senza prima affrontare gli argomenti necessari per il reale rilancio dell’amministrazione, a incominciare proprio dalla riclassificazione e riqualificazione del personale. Il governo regionale si impegni, quindi, a rinegoziare i limiti posti dell’accordo con Roma che impedirebbero il reale rilancio dell’amministrazione - sottolineano le segreterie di Cobas/Codir e Sadirs - non consentendo neanche di utilizzare le risorse già stanziate per il rinnovo contrattuale». «Si può fare - evidenziano i sindacati - un buon contratto senza ulteriori risorse, ma avendo la possibilità di spendere le somme già stanziate per riformare la Regione e il sistema classificatorio del personale in base alle nuove esigenze funzionali».