Doveva essere il giorno del varo della Finanziaria. Ma la giunta ieri (14 aprile) ha battuto un colpo a vuoto, arenandosi nella vana ricerca di una soluzione per aggirare la mancanza di 995 milioni. Lo scrive Giacinto Pipitone in un articolo in edicola oggi sul Giornale di Sicilia. Se ne riparlerà martedì, quando alla scadenza del termine statutario per approvare la manovra all’Ars mancheranno solo 11 giorni.
L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha presentato una bozza che non ha esitato a definire «snella, anche per evitare le accuse di voler fare una manovra elettorale». Ma proprio questo non è piaciuto agli assessori che invece erano arrivati al tavolo ricchi di proposte per correggere la bozza iniziale, anche a costo di allargare la spesa. Ma i margini sono attualmente strettissimi. Armao ha fatto rapidamente i conti: «Abbiamo registrato minori entrate a causa della pandemia che valgono 925 milioni. In più c’è una quota di cofinanziamento dei programmi europei da garantire che vale altri 70 milioni». L’assessore ha precisato che non si tratta «semplicemente» di un buco da 995 milioni perché «lo Stato ci ha già garantito la disponibilità di 780 milioni ma prima di poterli utilizzare serve una intesa che ancora non è arrivata».
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