E’ Marcello Viola il nuovo procuratore di Milano, votato dal plenum del Csm a maggioranza. Al procuratore generale di Firenze sono andati 13 voti, contro i tre per il procuratore di Bologna Giuseppe Amato e i sei per il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli. Marcello Viola si insedierà dunque a capo della Procura di Milano, al posto di Francesco Greco, che è andato in pensione a novembre. Viola è in magistratura dal 1981, nella sua lunga carriera è stato tra l’altro pm a Palermo, poi procuratore a Trapani, fino ad approdare alla procura generale di Firenze, che ha diretto dal 2016. La commissione per gli incarichi direttivi si era spaccata sui candidati e a fine febbraio aveva proposto al Plenum i nomi di tre candidati. Nella votazione, oggi, a Palazzo dei Marescialli il nome di Viola ha prevalso nettamente. A lui vanno 13 voti. 3 per Amato e 6 a Romanelli. Magistrato dalle «rilevantissime capacità investigative, a partire dalla direzione che ha impresso alle indagini alla Procura di Trapani, che ha guidato per 5 anni. Periodo in cui la Procura è stata oggetto di gravi intimidazioni, proprio per la grande capacità dimostrata nelle indagini di criminalità organizzata, in un territorio storicamente interessato da una rilevante e radicata presenza delle mafie». Così il consigliere togato e presidente della commissione per gli incarichi direttivi del Csm Antonio D’Amato ha definito Marcello Viola illustrando la sua candidatura al plenum del Csm. «Ha trattato diverse indagini delicatissime a partire da quelle svolte presso la Dda di Palermo come quelle sul clan mafioso legato alla famiglia Badalamenti e ha svolto numerose e complesse rogatorie internazionali», ha ricordato D’Amato.