Domenica 22 Dicembre 2024

Congedo parentale anche se i figli sono più grandi: decreto del governo, ecco tutte le novità

Il governo ha approvato due schemi di decreto legislativo di recepimento di direttive europee che «estendono i diritti dei lavoratori e che introducono misure per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro». Lo fa sapere il ministro del Lavoro, Andrea Orlando con una nota nella quale sottolinea che tra le norme c'è l'aumento del limite di età da 6 a 12 anni del figlio per il quale si può chiedere il congedo parentale parzialmente indennizzato. Inoltre, i mesi di congedo parentale coperto da indennità (30% della retribuzione) sono aumentati da sei a nove in totale. Lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva UE 2019/1158 ha come finalità di promuovere il miglioramento della conciliazione tra i tempi della vita lavorativa e quelli dedicati alla vita familiare per tutti i lavoratori che abbiano compiti di cura in qualità di genitori e/o di prestatori di assistenza, al fine di conseguire una più equa condivisione delle responsabilità tra uomini e donne e di promuovere un’effettiva parità di genere, sia in ambito lavorativo sia familiare. Ecco i principali punti di novità.

Il nuovo congedo di paternità

Entra pienamente a regime la nuova tipologia di congedo di paternità, obbligatorio e della durata di dieci giorni lavorativi fruibile dal padre lavoratore nell’arco temporale che va dai due mesi precedenti ai cinque successivi al parto, sia in caso di nascita che di morte perinatale del bambino. Si tratta di un diritto autonomo e distinto spettante al padre lavoratore, accanto al congedo di paternità cosiddetto alternativo, disciplinato dall’articolo 28 del dlgs n. 151 del 2001, (T.U, in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), che spetta soltanto nei gravi casi di morte, grave infermità o abbandono del bambino da parte della madre.

Congedo parentale

Riguardo al congedo parentale, è stata aumentata da dieci a undici mesi la durata complessiva del diritto al congedo spettante al genitore solo, nell’ottica di un’azione positiva che venga incontro ai nuclei familiari monoparentali, (tenuto conto del già menzionato Considerando 37 che incoraggia gli Stati membri ad adattare le condizioni di accesso e le modalità di esercizio dei congedi ad esigenze particolari, quali eventuali parti multipli). Il livello della relativa indennità è del 30 per cento della retribuzione, nella misura di tre mesi intrasferibili per ciascun genitore, per un periodo totale complessivo pari a sei mesi. A esso si aggiunge un ulteriore periodo di tre mesi, trasferibile tra i genitori e fruibile in alternativa tra loro, cui è connessa un’indennità pari al 30 cento della retribuzione. Pertanto, fermi restando i limiti massimi di congedo parentale fruibili dai genitori, i mesi di congedo parentale coperto da indennità sono aumentati da sei a nove in totale. L’indennità spettante ai genitori, in alternativa tra loro, per il periodo di prolungamento fino a tre anni del congedo parentale usufruito per il figlio in condizioni di disabilità grave, è del 30%.

Aumenta l'età del bambino per usufruire del congedo

Viene aumentata da sei a dodici anni l’età del bambino necessaria per consentire ai genitori, anche in caso di figli adottivi o in affidamento, di usufruire del congedo parentale, indennizzato nei termini appena descritti.

Lavoratrici autonome e libere professioniste

È stato esteso il diritto all’indennità di maternità in favore rispettivamente delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste, anche per gli eventuali periodi di astensione anticipati per gravidanza a rischio.

La corsia preferenziale per lo smart working

I genitori di figli fino a 12 anni avranno priorità nell’accesso al lavoro agile. «I datori di lavoro pubblici e privati - dice la norma - che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità». La stessa priorità è riconosciuta ai caregiver.

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