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Elezioni in Sicilia, la federazione di Salvini alla conquista del Centro: l'Udc pronta a mollare Lagalla

Il leader della Lega Matteo Salvini

Mentre a Palermo il centrosinistra trova l'accordo sul nome di Franco Miceli, a stretto giro, e in vista delle Amministrative e delle successive Regionali, nel centrodestra è partito un piano che prova a riunire i cocci di una coalizione al momento frammentata.

In questo scenario si inserisce l'operazione condotta da Matteo Salvini che, una volta lanciata l'operazione elettorale «Prima l'Italia», tesse la tela per allargare la compagine al centro. L'iniziativa parte da Palermo e ha il chiaro obiettivo di creare una coalizione forte, ampia, che raccolga le componenti moderate e di centro e che isoli e indebolisca Meloni e Musumeci in vista della corsa verso Palazzo d'Orleans. L'espansione al centro con cui Salvini sta rinnovando la sua azione politica è però tutt'altro che scontata. Se l'Udc di Cesa sembra voler raccogliere la sfida, di fatto preparandosi a mollare Roberto Lagalla a Palermo per accodarsi ai sostenitori del forzista Francesco Cascio, così come gli autonomisti, non c'è ancora l'adesione di Totò Cuffaro e dubbi arrivano anche da parte di Noi di Centro. In silenzio al momento i renziani che a Palermo hanno lanciato la candidatura di Davide Faraone.

«Prima l'Italia», cos'è l'iniziativa lanciata da Matteo Salvini

L'operazione di Matteo Salvini per allargare il consenso al Sud e al tempo stesso contrastare l'ascesa di Giorgia Meloni diventa un simbolo elettorale sfruttando quello che da almeno quattro anni usa come slogan: «Prima l'Italia». L'iniziativa, in sostanza, dovrà servire a costruire l’allargamento della Lega ai moderati e la coalizione in chiave anti-Musumeci. Per il voto in Sicilia, dunque, la Lega si presenterà con un nuovo simbolo che non ha alcun riferimento a Salvini né al Carroccio e, come scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola, potrebbe avere una declinazione isolana con l’inserimento della parola Sicilia nel logo della lista.

Le elezioni amministrative e poi le regionali, come ha lasciato intendere Salvini, saranno il banco di prova per quella federazione di centrodestra che metterà insieme anche a livello nazionale la Lega, gli autonomisti dell’Mpa, i centristi che gravitano nell’orbita dell’Udc e alcuni simboli civici.

A Palermo, dunque, la nuova federazione sosterrà il forzista Francesco Cascio, sfidando così Carolina Varchi che è stata invece fortemente voluta da Fratelli d’Italia. Ogni partito, però, almeno nel capoluogo, presenterà una propria lista per far da traino al medico ed ex presidente dell'Ars.

Ma gli accordi già siglati tra Lega, Forza Italia e Mpa non si limitano al voto di Palermo. Il piano prevede che il Carroccio ottenga la candidatura a sindaco di Messina con Nino Germanà e soprattutto che la neonata federazione sostenga Nino Minardo nella sfida a Nello Musumeci e a Fratelli d’Italia alle Regionali. Ed ecco perché l'iniziativa di Salvini ha subito trovato il sostegno del coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè.

Chi sostiene «Prima l'Italia» e chi ha dubbi

A sostenere l'idea di Salvini sono dunque innanzitutto Forza Italia ed Mpa. «Una scelta intelligente, generosa e coraggiosa da parte di Salvini: così si rafforza l'alleanza e aumenteranno i consensi per la coalizione», ha commentato Miccichè. Anche gli autonomisti, che hanno un patto federativo col Carroccio, hanno accolto con favore l'operazione. «Prima l'Italia può rappresentare per il Movimento nuova autonomia il coronamento di un percorso avviato già diversi anni fa con la Lega che, valorizzando il civismo e le istanze territoriali, per le quali il nostro movimento si è sempre battuto, può risultare la carta vincente per il centrodestra, prima in Sicilia e poi, come già altre volte è accaduto, anche in Italia», ha detto il leader degli autonomisti in Sicilia, Roberto Di Mauro. E oggi è intervenuto anche il deputato regionale della Lega Carmelo Pullara parlando di «Prima l'Italia» come di «un progetto politico che abbiamo stimolato lavorando sodo dall’interno».

Non tutti però sono pienamente convinti dell'operazione, anche all'interno di Forza Italia. «L'idea di una lista unitaria del centrodestra, prospettata da Salvini in Sicilia, mi sembra intelligente. Se però fosse realizzata senza la Meloni, o addirittura contro di lei, diverrebbe solo un’astuzia - scrive su Facebook Gianfranco Rotondi, deputato di Forza Italia -. Un conto è pensare un partito unitario del centrodestra, come ha fatto il Pd a sinistra. Altro discorso è mettere insieme tutti per superare la lista della Meloni, apparendo solo preoccupati di fermare quella che rischierebbe oltretutto di divenire la prima donna premier italiana. Mi sembra tuttavia positivo riaprire una discussione sul centrodestra che verrà, perchè quello attuale non esiste affatto».

Resta cauto Totò Cuffaro: «Guardiamo con attenzione a tutto ciò che parla di centro moderato e si muove per realizzarlo. Interessante l’idea lanciata da Salvini che può essere foriera per una proficua riflessione in tal senso, ma noi siamo e rimarremo la Democrazia Cristiana». Dubbi anche da Noi di Centro. Il segretario regionale Giovanni Di Trapani esprime le sue considerazioni partendo dalle Amministrative a Palermo: «Nutro stima verso Ciccio Cascio, ma ho più di un dubbio su una leadership ed un'alleanza nate in seno ad un ricevimento nuziale. Battute a parte ritengo che la partita palermitana, così come immaginata da Salvini, sia più complicata del previsto e che preveda troppe rinunzie da parte di chi sembra aver deciso di giocarla comunque sperando di approdare al secondo turno».

E proprio dalla partita palermitana si annunciano ulteriori colpi di scena, a cominciare dalle intenzioni dell'Udc che ha aperto all'iniziativa di Salvini e che potrebbe dunque cambiare strategia rinunciando alla candidatura di Roberto Lagalla.

«Auspichiamo da tempo una iniziativa politica nuova capace di aggregare forze politiche nel perimetro del centrodestra - commenta il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa -. Siamo pronti a fare la nostra parte certi che, in questo percorso, ci sarà una condivisione totale di tutte le scelte».

Udc, in bilico il sostegno a Lagalla

L'Udc risponde presente all'idea di una federazione di centrodestra preannunciando il sostegno a Francesco Cascio a Palermo e dunque mollando Roberto Lagalla. Non a caso l’assessore regionale alla Formazione non ha ancora il simbolo del partito di Cesa nei suoi manifesti. E anche se l’ala del partito che fa capo a Mimmo Turano continua a lanciare la sua candidatura, il resto dell'Udc guarda ormai ai nuovi scenari. C'è poi chi, come l'assessore regionale Marco Falcone, espressione in Forza Italia di chi vuole il bis di Musumeci, ha invitato a trovare una sintesi con Lagalla. A meno che non sia lo stesso Lagalla a fare un passo indietro, così come stanno per fare il leghista Francesco Scoma e l’autonomista Totò Lentini.

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