«Siamo una regione italiana, apparteniamo alla Nato e il sistema di difesa presente in Sicilia assume una posizione strategica e un ruolo strategico, in quanto siamo la punta più avanzata sul Mediterraneo. La base Nato di Sigonella, quella aeronautica di Sigonella e Trapani-Birgi sono chiaramente da diversi giorni in allerta. La popolazione civile vive questa fase con lo stesso stato d’animo presente altrove. Immaginare un conflitto, significa pensare a una terza guerra mondiale che non risparmierebbe niente e nessuno».
Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a Omnibus su La 7. «Anche il Muos di Niscemi rappresenta una posizione particolarmente importante. Il sistema di difesa è un diritto e un dovere», ha aggiunto. Anche la Sicilia pagherà un prezzo con le sanzioni: «Un pezzo importante del nostro export - ha proseguito Musumeci - è diretto verso la Russia, ma in questo momento le sanzioni sono l’unico mezzo per far capire a Putin l’assurdità di quanto sta facendo. È questa la priorità».
«In Sicilia - ha anche detto Musumeci - avremo ripercussioni economiche. Buona parte del nostro turismo internazionale è fatto da cittadini russi. Questo riguarda anche l’export, abbiamo una buona quantità di merci che trasferiamo in Russia». La Sicilia, ad ogni modo, è per le sanzioni alla Russia. «Come dice un vecchio proverbio, “o passano le merci o passano i soldati”. In questo momento le sanzioni diventano l’unico immediato strumento per convincere Putin dell’assurdità della sua invasione. Aspetto che dobbiamo tutti condividere al di là delle collocazioni», ha spiegato il presidente della Regione.
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