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Fine vita, per ora la legge è salva: bocciati gli emendamenti soppressivi della Lega

Matteo Salvini

Con 126 si e 262 no la Camera respinge gli emendamenti soppressivi all’articolo uno del testo con disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita. Un voto molto atteso anche perchè un eventuale via libera all’emendamento avrebbe fatto decadere l’intera legge e messo in difficoltà la maggioranza che, su questo tema, rimane divisa. I telefoni dei deputati, già in mattinata, vengono tempestati di messaggi da parte dei segretari d’Aula che ne chiedono la presenza. Ma anche capigruppo e leader di partito sono mobilitati per evitare sorprese sui numeri.

Letta: "Un dovere legiferare in questo campo"

«I numeri sono incerti», spiega chi sta portando avanti la legge. Anche per questo, il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, è intervenuto su Twitter per ricordare: «Oggi arriva in Aula il testo sul suicidio assistito. Copre il vuoto normativo che sta generando tante situazioni drammatiche. Il testo consente di recuperare tutte le indicazioni contenute nella sentenza della Corte costituzionale del 2019. E’ un dovere legiferare in questo campo». Un ‘appellò che coglie nel segno visto che, dai tabulati dell’aula, i deputati del Pd e e quelli di Leu risultano essere i più presenti.

Salvini: "Io la penso come il Santo Padre"

Il leader della Lega, Matteo Salvini, spiega invece: «Io la penso come il Santo padre. Io sono per la vita e la Lega oggi in Parlamento si comporterà di conseguenza e voterà per la vita». Che i numeri, per la maggioranza, siano in bilico lo si percepisce anche durante le dichiarazioni di voto. «Non siamo chiamati a fare un derby: su provvedimenti di questa natura non ci sono derby fra chi vuol fare soffrire le persone e chi vuole porre fine alle sofferenze. Non è questa la questione in gioco e chi usa questi argomenti, non solo fa una cattiveria, ma usa un argomento retorico per delegittimare chi la pensa in maniera diversa», avverte il deputato di Forza Italia Antonio Palmieri invitando a «uscire dalla trappola emotiva che è stata tesa all’opinione pubblica». E se per il deputato di Italia Viva, Massimo Ungaro, «la libertà dell’individua è la massima espressione della vita» specie quando si esercita «nei suoi momenti più bui», per il collega di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, «la legge sull’Eutanasia l’abbiamo già votata nel 2017 e si chiama legge sul bio testamento. Quella che trattiamo qui è l’omicidio del consenziente. E’ un omicidio». Il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, chiede «a chi spetta decidere del valore di una vita», mentre il presidente della Commissione Giustizia, Mario Perantoni considera la bocciatura dell’emendamento soppressivo «un segnale positivo da parte dell’Aula che spero venga accolto positivamente da quel vasto pezzo di società che si è sentito deluso per la non ammissione del quesito referendario».

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