Nella corsa al Quirinale torna insistentemente il nome di Elisabetta Belloni, capo dell'intelligence italiana. Un'ipotesi che non dispiace a Giorgia Meloni e che trova ampi consensi sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Ma non tutti al momento sono d'accordo. Renzi è contrario, così come il socialista Nencini, Conte glissa. L'apertura di Fdi apre però la trattativa e c'è dunque un altro nome che si aggiunge a quelli attualmente in pole ovvero Casini, Draghi, senza escludere lo stesso Mattarella che giorno dopo giorno prende sempre più voti.
Chi è Elisabetta Belloni
Elisabetta Belloni, romana di 63 anni, è il capo dei servizi segreti, prima donna ad aver ricoperto questo incarico. Ma è stata la prima donna anche a guidare l'Unità di crisi, la prima a dirigere la Cooperazione allo Sviluppo, la prima a capo di Gabinetto di un ministro degli Esteri, la prima a dirigere la Farnesina. Elisabetta Belloni, che è stata sposata con l'ambasciatore padovano Giorgio Giacomelli, scomparso nel 2017, ha una laurea in Scienze Politiche conseguita all'Università Luiss Guido Carli. La sua carriera diplomatica è iniziata nel 1985 con incarichi nelle ambasciate italiane e nelle rappresentanze permanenti a Vienna e a Bratislava. La nomina a direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza da parte di Draghi è arrivata dopo cinque anni da segretario generale del ministero degli Affari Esteri, un incarico che l'ha posta all'attenzione internazionale e che ha messo in luce le sue abilità nelle crisi. Dalla Farnesina, infatti, ha gestito i sequestri degli italiani in Iraq, lavorando insieme agli 007. Il suo impegno diplomatico, anche in campo internazionale, le è valso una serie di riconoscimenti. Nel 2007 ha ricevuto la Legion d’onore dalla Francia «per il contributo dato alla cooperazione bilaterale, in particolare durante le emergenze del Libano, dello tsunami in Asia e degli scontri in Costa d’Avorio». Nel 2017 è stata nominata Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, mentre nel 2018 la Romania l’ha nominata Dama di gran croce dell’Ordine del fedele servizio.