Lunedì 18 Novembre 2024

In Sicilia il reddito di libertà, un aiuto economico alle donne vittime di violenza

L'assessore regionale alla Famiglia Antonio Scavone

Un aiuto economico alle donne vittime di violenza che vogliano avviare un’attività imprenditoriale per riprendere in mano la propria vita. L'assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali ha impegnato i 500 mila euro previsti nell’ultima legge di Stabilità regionale per attuare il «Reddito di libertà» e li ha assegnati ai 29 Comuni in cui si trovano le 49 case rifugio a indirizzo segreto, che accolgono le donne vittime di abusi e maltrattamenti e i loro figli minori o con disabilità. «Il governo Musumeci - sottolinea l’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Antonio Scavone - dà concretezza a una misura importante per favorire l’indipendenza economica delle donne che hanno subito violenza fisica o psicologica. Finanziando il “reddito di libertà”, diamo l’opportunità ad alcune donne che vivono in situazione di fragilità di essere accompagnate verso l’autonomia e verso una nuova esistenza». Il decreto dell’assessorato finanzia 50 interventi da 10 mila euro per sostenere donne che abbiano completato o siano al termine del percorso di accoglienza e che risultino prive di reddito o con un reddito inferiore alla soglia di povertà, disoccupate o inoccupate. L’obiettivo - dice la Regione - è sostenere la partecipazione a un percorso finalizzato all’avvio di interventi occupazionali di autoimpiego, in ambito artigianale, commerciale, professionale, così da fuoriuscire dalla situazione di emergenza. I Comuni, a cui la Regione ha assegnato le risorse, potranno finanziare lo sviluppo dei progetti di autoimpiego, per i primi otto mesi, pagando spese per utenze, canoni d’affitto, acquisto di attrezzature e arredi, spese di progettazione e polizze assicurative.

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