«Abbiamo appreso della presentazione in commissione finanze al Senato, nell’ambito del disegno di legge sul collegato fiscale, di un emendamento che include anche una specifica previsione in favore dei comuni siciliani. Si tratta di risorse finanziarie per complessivi 150 milioni che vengono destinati ai comuni in considerazione degli accantonamenti del Fondo crediti di dubbia esigibilità ma tenendo conto del disavanzo risultante dal consuntivo 2019. L’intervento normativo riprende solo in parte la proposta formulata dall’Anci Sicilia, destinando però minori risorse e adottando un criterio di riparto diverso da quello prospettato dalla nostra associazione». È commento di Leoluca Orlando, presidente dell’Associazione dei comuni siciliani. «Da una prima analisi - continua Mario Emanuele Alvano segretario generale dell’Anci Sicilia - i comuni dell’Isola interessati dall’erogazione di risorse sarebbero almeno 210. Riteniamo che con il caricamento dei dati sui consuntivi 2019 la platea dei beneficiari possa essere ancora maggiore. Permangono ulteriori criticità, con riferimento agli accantonamenti del Fondo crediti di dubbia esigibilità, al complessivo funzionamento del sistema di riscossione dei tributi locali e alla necessità di interventi perequativi nei territori con scarsa capacità fiscale, che ci auguriamo possano essere affrontati attraverso l’avvio di un confronto più strutturato tra Stato, Regione siciliana ed enti locali dell’Isola». «A ciò si aggiunga il fatto che - spiegano Orlando e Alvano - al momento, l’intervento riguarda il solo 2021 e quindi permane l’esigenza di una ulteriore norma che destini uguali risorse anche per il 2022 e per il 2023. Nel testo del disegno di legge di bilancio, infatti, allo stato attuale è prevista all’articolo 173 una norma che per il 2022 e per il 2023 dispone risorse per i soli comuni in piano di riequilibrio. Resterebbero esclusi la maggior parte dei comuni siciliani che sono comunque in crisi finanziaria e registrano un disavanzo nei bilanci consuntivi». «Abbiamo condotto - conclude il presidente dell’Anci Sicilia - negli ultimi mesi una mobilitazione che ci ha visto, tra l’altro, manifestare a Roma e incontrare i prefetti dell’Isola, al fine di ottenere un intervento concreto per quella che appare da tempo una crisi strutturale dell’intero sistema degli enti locali siciliani. Rispetto a ciò, l’emendamento presentato ieri rappresenta un importante segnale di attenzione».