Se a Matteo Renzi sembra "impossibile" che Iv e Azione vadano divisi alle prossime elezioni, la risposta del leader di Azione è più sfumata: "Come Matteo sa bene, è più complicato di così, perché non si capisce qual è la sua linea politica - afferma in un'intervista al 'Corriere della Sera' - Renzi è andato alleato con i Cinque stelle in molti Comuni, senza contare gli accordi con il forzista Miccichè in Sicilia".
"Renzi sa che ci sono delle condizioni imprescindibili: in primo luogo che smetta di fare il businessman ed essere pagato da paesi stranieri, poi di farla finita con i tatticismi.
Dopodiché, a parte queste battute sul palco, da lui non è mai arrivata una proposta seria di collaborazione", ribatte Calenda.
"Azione oggi (ieri, ndr) ha compiuto due anni...Vedrete che arriveremo almeno al 10% alle prossime Politiche".
Alla domanda se creda alla nascita di un nuovo grande centro, Calenda ribatte: "No. Credo alla necessità di un grande partito liberaldemocratico e riformista che porti avanti il modo di governare di Draghi", "oggi Azione è aperta a collaborare con i movimenti politici che condividono questa prospettiva: da +Europa a Base dell'ex leader Fim Bentivogli, comprese singole personalità civiche".
Quanto ad un eventuale ruolo di Mara Carfagna, replica: "Penso che Mara stia facendo il suo percorso all'interno di Forza Italia e non abbia intenzione di fare altro. Sono chiacchiere oziose, credo". Al giornalista che gli chiede se punti anche all'area degli elettori di FI, risponde: "Credo che lo spazio liberaldemocratico e popolare che comprende gli elettori di FI necessiti di rappresentanza. Forza Italia è alla fine di un ciclo politico: ci sono tante persone con cui vale la pena aprire un'interlocuzione".
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