Zona gialla, divieti anti-Covid solo per i non vaccinati: l'ipotesi al tavolo delle Regioni
Crescono i contagi Covid e si profila il ritorno delle prime zone gialle. Il rischio è concreto soprattutto per la provincia di Bolzano e per il Friuli Venezia Giulia, ma restano sorvegliati speciali anche il Veneto, la Liguria, la Valle d'Aosta e le Marche. La Sicilia, ultima regione piombata in zona gialla a fine estate, è al momento distante dal pericolo e resta ancorata al bianco.
Zona gialla, nuove regole in vista?
Le regole, però, potrebbero cambiare ancora. In particolare spunta l'ipotesi che i divieti della zona gialla vengano limitati ai non vaccinati, lasciando dunque liberi da restrizioni tutti coloro che si sono sottoposti all'inoculazione del siero. Al momento è solo una proposta, che parte dal Friuli Venezia Giulia ma che finirà al tavolo delle Regioni. Insomma, la proposta potrebbe arrivare al Governo che dovrà quindi valutarla. "Chi si è protetto, ha partecipato alla campagna vaccinale, limita le ospedalizzazioni, salvaguarda il sistema di sanità pubblica non può pagare un prezzo di cui non ha nessuna colpa, perché ha creduto nella scienza e nello Stato", commenta il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il quale ha precisato che la Conferenza delle Regioni si riunirà giovedì per parlare anche di questo. La proposta sembra destinata ad essere accolta anche da altre regioni, come nel caso del Piemonte. "Se ci saranno nuove restrizioni, queste non potranno essere pagate da coloro i quali si sono vaccinati, perché sarebbe una ingiustizia profonda. Chi si è vaccinato ha dato prova di fiducia nelle istituzioni e io credo che questa fiducia debba essere ripagata", afferma il governatore del Piemonte, Alberto Cirio.
Le Regioni a rischio zona gialla
Le principali indiziate a tornare in zona gialla già dalla prossima settimana sono la provincia di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia i cui valori sono i più vicini a quelli che fanno scattare il cambio di colore. Primo responsabile è il flusso di persone dai Paesi dell'Est, come indica l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Picone', del Cnr. "Seppure per la provincia autonoma di Bolzano la curva delle occupazioni nei reparti ordinari mostra un trend di frenata della crescita, il valore misurato il 15 novembre - osserva - sale al 15%, mentre la curva delle terapie intensive mostra un trend di forte crescita lineare ed è al 9%". Più lontane da questi valori le Marche. "La situazione - prosegue Sebastiani - è simile per il Friuli Venezia Giulia, che è sopra la soglia per le terapie intensive (13%) e mostra un trend di crescita lineare per i ricoverati nei reparti ordinari con valore corrente pari a circa il 12.5%". Sempre nel Friuli l'incidenza è circa 260 casi a settimana per 100.000 abitanti, con la provincia di Trieste prima per incidenza in Italia (circa 610) e Gorizia al terzo posto (380 circa), dopo la provincia autonoma di Bolzano.