Il secondo turno delle Amministrative si chiude come il primo. Dà ai leader di Pd, 5 Stelle e sinistra la certezza di essere competitivi ma indica una strada precisa in vista delle prossime scadenze elettorali (per Palermo si vota a maggio e per la Regione a novembre): quella dell’alleanza larga. Ed è la linea che ora i leader del centrosinistra individuano come prioritaria. Finiti gli esperimenti, è il senso delle dichiarazioni a caldo.
Letta: «La Sicilia completa il successo del Pd»
Enrico Letta si affida a Twitter: «Con i ballottaggi in Sicilia ieri e oggi si completa il successo del Pd. Buon segno in vista delle regionali dell’anno prossimo, per dare una svolta alla Sicilia». Parole dettate via social proprio nel giorno in cui il segretario nazionale del Pd è stato visto a pranzo a Roma con Giuseppe Conte.
Conte: «Un risultato che ci dà fiducia»
E lo stesso ex premier, oggi leader nazionale dei grillini, vede nell'esito dei ballottaggi «ottime notizie: si registrano vittorie importanti dei nostri candidati o comunque sostenuti dal M5s. Un segnale importante in vista delle Regionali del 2022. Un risultato che ci dà fiducia».
Cancelleri: «Rafforzato l'asse M5S-Pd»
Il centrosinistra brinda per le vittorie a San Cataldo, Favara, Lentini e Vittoria. Porta a casa 4 dei 9 grandi Comuni chiamati al voto e soprattutto si impone dove è unito, sfruttando invece le spaccature del centrodestra. E per questo motivo adesso non a caso i grillini pressano per arrivare ai patti elettorali: «L’asse rafforzato fra M5S e PD stia dando un importante segnale: uomini e donne che si impegnano sul territorio con progetti e visioni credibili rappresentano una scelta per i cittadini. Stiamo dimostrando che un centrosinistra unito vince su una destra litigiosa», ha detto il sottosegretario 5 Stelle Giancarlo Cancelleri, che per tutta la giornata ha seguito lo spoglio con il leader dei Dem siciliani Anthony Barbagallo.
Boccia: «Coalizione da unire in ogni città»
Da Roma è anche Francesco Boccia a chiedere una accelerazione del processo che porta all'alleanza fra Pd, grillini e sinistra di Claudio Fava: «Unire la coalizione in ogni città, allargando il campo alle forze politiche alternative alle destre litigiose che guidano la Regione. Il PD ha avuto il merito di aver ricercato sempre le ragioni della coalizione riformista, progressista e aperta all’alleanza con il M5S e a tutti quei movimenti che hanno equità e giustizia sociale nel proprio dna. Anche questi ballottaggi hanno dimostrato che la strada tracciata in questa tornata amministrativa è giusta; con unità e coesione si vince anche in Sicilia».
Fava: «I candidati credibili sono la strada vincente»
È una linea a cui si iscrive anche Claudio Fava: «I ballottaggi confermano che candidati credibili, coalizioni serie e progetti chiari sono la strada vincente. Sono certo che sapremo trarne insegnamento».
Barbagallo: «E ora guardiamo alle Regionali»
Barbagallo guarda in prospettiva: «Anche nei ballottaggi il Partito Democratico marchia la differenza e da oggi inizia la riscossa che ci porterà verso le prossime elezioni regionali». E lo stesso fa il vice segretario nazionale Peppe Provenzano: «Netta è la sconfitta della destra. Inizia a cambiare il vento anche in Sicilia. Come l'Italia non finirà nelle mani di Salvini e Meloni, la Regione non è destinata a rimanere nelle mani di questa destra, della sua politica inadeguata e dannosa».
Miceli: «Si può vince ovunque»
E per il deputato nazionale Pd, Carmelo Miceli, «ora si può vincere ovunque. In coalizione con i moderati, oltre che con il Movimento 5 Stelle, possiamo centrare il grande traguardo il prossimo anno anche al Comune di Palermo e alla Regione».