
Roma, Torino e Trieste. E poi sette capoluoghi di provincia. Sono 65 i Comuni al voto per i ballottaggi: 5 milioni gli italiani chiamati alle urne oggi e domani (domenica 17 e lunedì 18 ottobre). La tornata ha una forte valenza nazionale.
I seggi si sono aperti alle 7. Si vota per scegliere il sindaco di 10 capoluoghi di provincia: oltre a Roma, Torino e Trieste anche Varese, Savona, Latina, Benevento, Caserta, Isernia e Cosenza. Coinvolti circa 5 milioni di elettori. Oggi i seggi rimarranno aperti fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15.
È un'occasione per misurare la forza dei partiti ed è un test sulle alleanze. In mancanza di apparentamenti, soprattutto a Roma e a Torino il centrosinistra può misurare il peso degli elettori M5s disposti a sostenere i candidati Pd. Per il centrodestra si tratta di un sondaggio sui rapporti di forza interni, anche alla luce del fatto che a Roma corre Enrico Michetti, indicato da FdI, e a Torino Paolo Damilano, considerato vicino al ministro leghista Giancarlo Giorgetti.
Che sia un esame nazionale lo dimostra anche il peso che ha avuto il dibattito sul neofascismo, dopo l'assalto alla Cgil. Con il centrodestra che ha disertato la manifestazione dei sindacati, considerata un intervento a gamba tesa.
"A Roma - ha detto Matteo Salvini - la sinistra fa campagna elettorale, nel giorno del silenzio, inseguendo fascisti che, per fortuna, non ci sono più". In questo clima, rientra un'altra scia di polemiche, soprattutto nella Capitale, con le accuse di antisemitismo a Michetti per alcuni suoi interventi scovati negli archivi di Radio Radio. Lui si è scusato: è stata una "imperdonabile leggerezza".
L'ultima bufera è scoppiata per una considerazione che Michetti fece sulla presenza di immigrati fra i soccorritori a Rigopiano: "Lì ci debbono essere persone che sanno il fatto loro". Gli animi sono accesi: "Fascista, ricordati piazzale Loreto" è stato scritto al comitato elettorale di Michetti: un atto condannato da tutti gli schieramenti. Nei capoluoghi di regione, il centrosinistra è fiducioso a Roma, dove però Michetti parte con 3 punti di vantaggio, e a Torino. Conquistarle "sarebbe un trionfo", ha detto nei giorni scorsi Enrico Letta.
Mentre a Trieste il voto al primo turno dà il candidato di centrodestra, Roberto Dipiazza (46,92%), in netto vantaggio su quello di centrosinistra, Francesco Russo (31,65%). Nella Capitale, a far sperare il centrosinistra sono le dichiarazioni di voto in favore di Roberto Gualtieri arrivate dal leader del M5s, Giuseppe Conte, e da Carlo Calenda che, da candidato sindaco, al primo turno ha ottenuto quasi il 20%. Nessun endorsement, invece, dalla sindaca uscente, Virginia Raggi. Quello romano è il confronto decisivo. La conquista del Campidoglio, strappato al M5s, ha una forza simbolica tale da condizionare il giudizio sull'intera tornata. Altra partita accesa è a Torino, portata via al M5s.
Non è un caso che per la chiusura della campagna elettorale là siano confluiti i leader nazionali: Salvini e Antonio Tajani per Damilano, Letta per Stefano Lo Russo. Anche nel capoluogo piemontese non ci sono stati né l'apparentamento Pd-M5s né una dichiarazione di voto della sindaca uscente Chiara Appendino. A rassicurare il centrosinistra è l'esito del primo turno: il suo candidato ha ottenuto quasi cinque punti in più di quello del centrodestra.
I capoluoghi di provincia al voto sono Varese, Savona, Latina, Benevento, Caserta, Isernia e Cosenza. La Lega vorrebbe conquistate una delle sue città 'emblema', Varese, sfidando con Matteo Bianchi il sindaco uscente Davide Galimberti, sostenuto a una coalizione con Pd e M5s. Pd e M5s insieme anche a Isernia, con Pietro Castrataro che corre contro il sindaco Gabriele Melogli (centrodestra). A Savona Marco Russo (centrosinistra) si presenta al ballottaggio con i 10 punti in più al primo turno su Angelo Schirru (centrodestra).
A Latina, sul palco col candidato Vincenzo Zaccheo sono saliti Salvini, Meloni e Tajani. Zaccheo è stato due volte sindaco della città. Contende il posto al primo cittadino, Damiano Coletta (centrosinistra). A Benevento corre l'ex ministro Clemente Mastella che, con una formazione civica, non ha vinto al primo turno per un soffio (49,37%). Lo sfida Luigi Diego Perifano (centrosinistra). A Cosenza entrambi i candidati, di centrodestra e centrosinistra, si chiamano Francesco Caruso. A Caserta corrono il sindaco uscente Carlo Marino (centrosinistra) e Gianpiero Zinzi (centrodestra).
3 Commenti
ro
17/10/2021 10:51
Chi vince vince i Romani hanno dimostrato tutta la loro ignoranza, tutta Italia a visto le cose corrette i vari interventi costruttivi fatta dalla sindaca e indubbiamente in una sola legislatura non era possibile rimediare a tutte le cose non fatte dai suoi predecessori ma sicuramente non ha potuto comprare i voti come hanno fatto i suoi concorrenti o realmente i Romani sono degli ignoranti ma visto come vanno le cose meravigliarsi mah
honhil
17/10/2021 11:46
Landini attaccato alla sua bombola di ossigeno finalmente può respirare senza affanno. E attorno un’immessa folla. “Siamo 100mila”, dice. Lo si prende in parola. Tuttavia, per rianimate l’ex cigna di trasmissione del Pci, c’è voluto l’attacco alla sede della Cgil. Ma non solo. Per la prima volta, nella storia dell’Italia repubblicana, non si è rispettato il silenzio elettorale. Cosa grave. Altrimenti non avrebbe avuto ragion d’essere l’attacco a Salvini per le elezioni regionale nell’aprile del 2019. Uno dei tantissimi che con un semplice clic il Web impiatta. Eccolo. “Molti politici nazionali non rispettano il silenzio elettorale. È successo varie volte in questi mesi, soprattutto nelle elezione regionali appena menzionate. Un problema che ha coinvolto un po’ tutti, ma in maniera particolare candidati e politici della coalizione di centrodestra, uno su tutti Matteo Salvini. Il leader della Lega infatti ha utilizzato varie volte facebook e twitter per fare appelli al voto il giorno stesso dell’elezione. Un problema non da poco, considerando che Salvini è anche ministro dell’interno, l’istituzione pubblica che organizza le elezioni, e che monitora il loro svolgimento regolare.” E così, mentre oggi si vota, ieri: giorno di silenzio elettorale dalla legge proibito, con tutto l’apparato che solo, questo va loro riconosciuto, la Sinistra sa mettere in campo, va in scena una manifestazione elettorale al calor bianco. Ma nessuno chiede a madama la contessa, se è tutto regolare.
Marcus Jolly
17/10/2021 14:14
Dissento dalla valenza politica del test e, a livello nazionale, il centro destra, ad oggi è in vantaggio.