Anche in Sicilia regge l’asse Pd-Movimento 5 Stelle. Anche se alcuni risultati sono ancora incompleti, le elezioni che hanno portato al voto 42 Comuni dell’Isola premiano l'alleanza giallorossa. Tanto che i vertici dei due partiti, anche a livello nazionale, esultano. "Vinciamo anche in Sicilia e Sardegna. I dati del primo turno delle elezioni tenutesi ieri e oggi in vari comuni nelle due regioni amministrate dalla destra stanno confermando e rafforzando il quadro nazionale di domenica scorsa. Avanti!", scrive su Twitter il leader dem, Enrico Letta. E Giancarlo Cancelleri parla di "risultati entusiasmanti per il M5S in Sicilia", ponendo in evidenza il risultato di Fabio Roccuzzo, eletto sindaco a Caltagirone, per il sottosegretario alle Infrastrutture "un avviso di sfratto al Governo Musumeci perchè dimostra che la coalizione del M5S-PD e forze di sinistra battono il centro destra anche se unito".
I sindaci eletti
A Terrasini (Palermo) l’uscente Giosuè Maniaci spopola con l’82%. A Montelepre gli elettori hanno premiato Giuseppe Terranova, che ha conquistato il 38,98% delle preferenze; ad Alia eletto Francesco Guccione con il 56,15%. A Calascibetta, unico paese dell’Ennese al voto in questa tornata di Amministrative siciliane, si conferma Piero Capizzi, sostenuto anche dal Pd. Francesco Gruppuso è il primo cittadino di Calatafimi-Segesta (Trapani).
A Montevago (Agrigento) è stata rieletta sindaco Margherita La Rocca Ruvolo che ha ottenuto il 56,92% dei voti. Vittoria per Salvatore Di Bennardo a San Biagio Platani. Con poco meno del 70% delle preferenze, Sebastiano Sanzarello è diventato sindaco di Mistretta, centro del Messinese. Sanzarello, sostenuto dalla lista civica "Ripartiamo insieme", giovedì scorso era uno dei candidati delle Amministrative siciliane ritenuto "impresentabile" dalla Commissione Antimafia presieduta da Nicola Morra. Sanzarello ha vinto la concorrenza di Sebastiano Maniaci e Salvatore Alfonso Germanà. Sempre nel Messinese, a Floresta, Antonio Stroscio è stato eletto sindaco con il 53,04% dei voti. A Ficarra, lo scrutinio ha sancito la vittoria di Basilio Ridolfo, che ha sfiorato il 59% contro il 41% di Antonino Pizzino. A Capo d’Orlando verso la riconferma Francesco Ingrillì. A Patti è praticamente fatta per Carmelo Gianluca Bonsignore. Antonino Caselli è il nuovo sindaco di Torregrotta. Sempre nel Messinese, eletto primo cittadino di Rodì Milici Eugenio Aliberti (Noi per Rodì Milici) con l’87,31% delle preferenze. A San Marco d’Alunzio vince Filippo Miracula (Cuore aluntino) con il 50,26%, mentre a Terme Vigliatore la spunta Bartolo Cipriano.
Nunzio Vitale è il nuovo sindaco di Ramacca, nel Catanese. Con la lista "Costruiamo una bella storia" ha ottenuto il 36,3% dei voti, precedendo l’uscente Giuseppe Limoli (Ramacca per Amore) che si è fermato al 31,4%. Ad Adrano è in vantaggio Carmelo Pellegriti del centrodestra con il 37,2%; si va verso il ballottaggio con Fabio Mancuso (Civiche) al 31,3%. A Giarre, altro grosso centro del Catanese, verso la vittoria al primo turno Leo Cantarella, a capo di una serie di liste civiche: a circa metà scrutinio è al 52,6%. Giuseppe Montesano è stato eletto sindaco di Vallelunga Pratameno, nel Nisseno. A San Cataldo, comune sciolto per mafia sempre in provincia di Caltanissetta, ballottaggio tra Gioacchino Comparato (Pd-M5S, in testa con il 25,42%) e il candidato meloniano Claudio Vassallo (19,88%). Eletti i sindaci di Montallegro (Agrigento, sarà Giovanni Cirillo) e Sant'Angelo di Brolo (Messina, scelto dagli elettori Francesco Paolo Cortolillo).
Aiello sfiora la sindacatura numero 7
L'affluenza alle Amministrative siciliane è stata del 56,66%. A San Cipirello, comune sciolto per mafia, si è recato a votare solo il 39,51% degli aventi diritto e pertanto l’unica candidata, Vincenza Romina Lupo, non può essere eletta. A Gioiosa Marea, nel Messinese, è andato a votare il 57,48% dei 5.717 aventi diritto e così l’unica candidata, Giusy La Galia, è diventa prima cittadina. Analoga situazione a Ferla, dove è stato confermato Michelangelo Giansiracusa. Un vero plebiscito ad Antillo (Messina), dove Davide Paratore tocca il 92,5%. Domenico Surdi (M5s), quando ancora non è stato completato lo scrutinio, va verso la conferma a sindaco di Alcamo (Trapani): "Oggi inizia una nuova storia", scrive su Facebook. Pressochè certo il ballottaggio tra Francesco Aiello che sfiora la sua settima sindacatura (Pd-Cento Passi-Psi e civica) e Salvo Sallemi (Fdi-Lega-Diventerà Bellissima) a Vittoria, nel Ragusano. Aiello è in testa con oltre il 39%, seguito appunto dal candidato del centrodestra con il 29,62%.
Verso il ballottaggio tra due settimane anche Lentini (Siracusa), dove Saverio Bosco, a capo di liste civiche, è al comando con il 34,7%, seguito a distanza da Rosario Lo Faro (M5s e civiche) che ha conquistato poco più del 22% dei voti. A Rosolini torneranno a sfidarsi Corrado Vaccaro del centrosinistra e Tino Di Rosolini del centrodestra. Vincenzo Parlato sarà il nuovo sindaco di Sortino. Sempre nel Siracusano, a Pachino, pochi dubbi circa l’elezione al primo turno di Carmela Petralito: la candidata del centrodestra, a circa metà scrutinio, è al 46%. Corrado Figura è il nuovo sindaco di Noto e ad annunciarlo è il primo cittadino uscente, Corrado Bonfanti. I tre Comuni più grandi dell’Agrigentino verso il ballottaggio: a Canicattì, a circa metà sezioni scrutinate, comanda Vincenzo Corbo con il 35,82%; segue il candidato di Fdi e civiche Cesare Sciabarrà, che sfiora il 30%. Più indietro Ettore Di Ventura, sostenuto anche da Forza Italia, poco oltre il 25%. A Favara testa a testa tra Antonio Palumbo (Pd) e Salvatore Montaperto (Udc-Fdi), entrambi si attestano poco sopra il 35%. Segue sotto il 30% Giuseppe Infurna, sostenuto tra gli altri dai berlusconiani. A Porto Empedocle è avanti Calogero Martello (Forza Italia) con oltre il 32% delle preferenze; seguono a distanza Rino Lattuca (Udc-Fdi) e Salvatore Iacono, alla guida di alcune civiche.
Torna la Dc con Cuffaro, i consiglieri eletti
La «Balena bianca» fa ritorno nei Municipi in Sicilia. E lo fa grazie a Totò Cuffaro, che si prende la sua rivincita contro chi lo aveva snobbato, se non quasi deriso, alla vigilia di questa tornata di amministrative, per avere rilanciato la Democrazia cristiana. Nei comuni dove l’ex governatore ha piazzato le liste col simbolo, la Dc ottiene risultati lusinghieri. A Favara, centro dell’Agrigentino, addirittura risulta il secondo partito, con il 10,26%, superato d’un soffio solo dalla lista di «DiventeràBellissima» (10,43%), il movimento del presidente della Regione Nello Musumeci. Cuffaro vince la sfida con l’alleato Forza Italia: la lista degli azzurri col nome di Berlusconi prende la metà dei voti, fermandosi poco sopra il 5%. La Dc elegge consiglieri anche a Giarre, in provincia di Catania, dove ottiene il 5,45% e anche qui supera l’alleato Forza Italia che si ferma al 4,39%, sotto la soglia di sbarramento, rimanendo così fuori dal consiglio comunale. Simbolico il risultato a Caltagirone, la città di don Luigi Sturzo, fondatore del Ppi: la lista Dc sfiora il 6% (entra dunque in Consiglio), superando di oltre un punto “DiventeràBellissima» (fuori dal municipio) e ottenendo pressoché gli stessi voti delle liste di Fratelli d’Italia e M5s. Nel comune di San Cataldo (Cl), invece non ce l’ha fatta per una manciata di voti, con la lista Dc che si è fermata al 4,4%.
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