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Sicilia bocciata ancora da Roma, impugnata la legge che prevede il bonus Covid per i dipendenti Sas

Era previsto un contributo massimo di 1.000 euro per ciascun lavoratore

Un ospedale

Impugnata dal governo nazionale la norma approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana che prevedeva l'erogazione di un contributo straordinario ai lavoratori della Sas che hanno prestato e prestano servizio in attività legate al funzionamento dei reparti Covid-19 e delle strutture sanitarie. La legge prevede un contributo massimo di 1.000 euro per ciascun lavoratore ed era stata approvata a fine luglio.

A dare la notizia i deputati regionali Marianna Caronia e Carmelo Pullara, promotori della legge. "Dalle informazioni avute dagli uffici regionali - spiegano - sembra che secondo il Governo nazionale i 'bonus' covid possano essere dati solo a quei lavoratori che hanno un contratto collettivo nazionale: una cosa assurda che se confermata dimostrerebbe la mancata conoscenza della situazione siciliana e dell'esistenza di un contratto collettivo regionale applicato anche al personale Sas".

"Al di là di questo aspetto formale - continuano i deputati -, non si può però non sottolineare l'assurdità del mancato riconoscimento del bonus a centinaia di lavoratori che hanno garantito e tutt'ora garantiscono il funzionamento dei reparti Covid-19, non in astratto ma lavorandovi giornalmente per garantirne pulizia ed efficienza".

"Siamo certi - concludono - che il Governo Regionale resisterà all'impugnativa, mantenendo la validità della legge ed erogando quindi comunque subito il bonus a questi lavoratori".

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