Tutto avverrà dalle ore 14 alle ore 17. In tre ore è prevista la cabina di regia, il Consiglio dei ministri e la conferenza stampa del premier Mario Draghi. Domani sul tavolo la delega fiscale, poi il presidente del Consiglio partirà per la Slovenia dove è atteso per il Consiglio europeo informale.
Il Capo dell’esecutivo non vuole perdere tempo. Nessuna drammatizzazione in realtà, punta ad una navigazione tranquilla, convinto che non sono previste fibrillazioni da parte dei partiti riguardo all’azione da portare avanti. In effetti dopo le amministrative il governo è ancora più stabile. Nella maggioranza sono tanti i 'big' che interpretano l’esito di queste elezioni come frutto dell’effetto Draghi. E se per Enrico Letta il risultato che emerge dalle urne «rafforza oggi l’Italia perchè rafforza il governo», anche per Matteo Salvini l’esecutivo è al riparo dalle polemiche post-voto. Il segretario del partito di via Bellerio è lapidario: «Se qualcuno - 5 stelle o altri - usa questo voto per abbattere il governo di unità nazionale fa qualcosa di irresponsabile». Insomma anche per l’ex ministro dell’Interno all’orizzonte il voto anticipato non c'è.
Salvini lo aveva già spiegato ai fedelissimi, non si andrà alle urne, dovremo - la sua tesi - combattere le nostre battaglie e quando necessario fare anche buon viso a cattivo gioco. Il primo 'scogliò per il 'Capitanò leghista è proprio la delega fiscale. E’ vero che sarà generica, che si tratta di una riforma 'soft' ma il premier non è intenzionato a galleggiare. Perciò ha messo subito in campo il primo 'step' post-comunali, annunciato già la scorsa settimana. «Bisogna vedere cosa c'è in questa delega fiscale. Se c'è una riforma del catasto che prevede un aumento della tassa sulla prima e la seconda casa non è il modo migliore per ripartire dopo il Covid. E’ l’ultima delle cose da fare», ha sottolineato Salvini.
In realtà il presidente del Consiglio ha già spiegato che non ci sarà alcun innalzamento della pressione fiscale. Qualora il governo nella delega dovesse varare una riforma più incisiva si ritroverebbe contro anche i presidenti di Regione del centrodestra. Sul fronte economico in ogni caso l’ala governista del partito di via Bellerio segue il premier Draghi. Nella cabina di regia di domani non dovrebbero esserci quindi sorprese. Poi si aprirà il capitolo della legge di bilancio e anche in questo caso - ragiona un 'big' della maggioranza - il premier avrà terreno fertile per mantenere la barra dritta. Anche sulla revisione del reddito di cittadinanza, sulla quale potrebbero esserci frizioni da parte del Movimento 5 stelle.
Avanti dunque su agenda Draghi e con le 54 riforme contenute nel Pnrr per rispettare le scadenze con l’Europa. Poi si aprirà il dossier Quirinale. Perchè nella maggioranza si fanno più insistenti le voci secondo le quali il premier voglia rispettare il cronoprogramma per non escludere un 'upgradè al Colle. Salvini anche nei ragionamenti con i fedelissimi considera il capitolo del prossimo Capo dello Stato una pagina bianca, tutta da scrivere insieme - questa la sua intenzione - ai suoi alleati. Ma il dubbio del leader del partito di via Bellerio, secondo quanto ha confidato ad un fedelissimo, è su chi potrebbe eventualmente sostituire Draghi a palazzo Chigi, perchè l’ex numero uno della Bce viene considerato l’unica, per ora, figura di garanzia capace di tenere insieme la maggioranza di unità nazionale.
Nel centrodestra in ogni caso si aprirà la discussione anche sul sostegno a Draghi. Perchè non è solo l’ala governista della Lega a spingere Salvini a non alzare muri. Berlusconi, per esempio, ritiene che si debba abbandonare ogni pretesa 'sovranistà e proseguire nel supportare il premier nell’interesse dell’Italia. Ma anche il Cavaliere dice no a qualsiasi ipotesi di tasse sulla casa, con FI che ha già portato a palazzo Chigi le proprie idee sul fisco.
Le amministrative in ogni caso non rappresentano per il premier una nuova fase della legislatura. L’obiettivo è semplicemente dare continuità all’azione di governo, la cabina di regia potrebbe anche fare il punto sul piano di resilienza dopo le indicazioni arrivate ai ministri dal sottosegretario Garofali. Poi di seguito le altre riforme, come quella sulla concorrenza. Giovedì poi Draghi saluterà la Cancelliera Merkel e stringerà pure sul lavoro di preparazione del G20 straordinario sull'Afghanistan previsto per il 12 ottobre. (
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