Da metà ottobre il green pass sarà obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici che privati. Il Governo è pronto a varare un decreto legge per rendere obbligatorio il "lasciapassare". I sindacati chiedono che i tamponi nei luoghi di lavoro siano gratuiti e che non ci siano per gli inadempienti nè licenziamenti nè demansionamenti strutturali. I lavoratori in quarantena dovranno comunque percepire il salario.
Sanzioni per chi non ha il green pass
Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, che dovrebbe andare dai 400 ai 1000 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie. Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale. Quello delle sanzioni è un aspetto delicato, difficili da applicare soprattutto nel privato, ma da modulare anche nel pubblico a seconda del tipo di amministrazione, con diversi procedimenti disciplinari: ci sarebbe la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo violazioni reiterate per alcune categorie, come già per gli insegnanti.
Nodo tamponi gratis
Mentre resta il nodo dei tamponi: la richiesta di Cgil, Cisl e Uil e di alcuni ministri, è renderli gratuiti per tutti, ma la linea del governo ad ora resta contraria, perché il rischio è disincentivare i vaccini. Proseguirà ancora il lavoro tecnico sul decreto per il "super" Green pass: tra le ipotesi c'è quella di differenziare l'entrata in vigore delle misure, scaglionandole tra l'1 e 15 ottobre. Draghi convoca per primi i sindacati a Palazzo Chigi, per illustrare loro la linea del governo. Per oggi fissata una cabina di regia per le scelte politiche finali, che il governo subito dopo comunicherà alle Regioni. Alle 16, infine, il testo dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri per il via libera.