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Lagalla risponde a Di Caro: "Investiti 525 milioni per l'edilizia scolastica in Sicilia"

L'assessore regionale all'Istruzione precisa poi che altri 60 milioni sono stati stanziati quest'anno per migliorare i comfort per docenti e alunni

L'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla

«Sono lieto dell’intervento dell’onorevole Di Caro in materia di edilizia scolastica, perché mi consente di ricordare che l’operato del governo Musumeci in tema di edilizia scolastica è sotto gli occhi di tutti ed ha contribuito a migliorare notevolmente lo stato degli edifici scolastici dell’Isola»: così replica Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, alle dichiarazioni di Giovanni Di Caro, capogruppo del M5S all’Ars. Oggetto: gli investimento per la scuola in Sicilia.

«Al compimento dei primi tre anni di governo - precisa Lagalla - il presidente Musumeci ha correttamente dichiarato un investimento complessivo di 525 milioni di euro per l’edilizia scolastica siciliana, che ha permesso di finanziare oltre 1.576 interventi di adeguamento antisismico, ampliamenti o nuove costruzioni di plessi scolastici, rimozione di barriere architettoniche, piccoli interventi per opere di adeguamento antincendio, costruzione di aree ricreative e palestre. Ulteriori 60 milioni sono stati stanziati, lo scorso maggio, per l’ammodernamento e la riqualificazione di edifici scolastici. Si aggiungono 18 milioni di euro stanziati per gli istituti scolastici statali di ogni ordine e grado e 10 milioni destinati a scuole paritarie, enti di formazione e Afam, utili alla realizzazione di piccoli interventi a garanzia della sicurezza individuale e del distanziamento interpersonale, acquisto di arredi e forniture, dispositivi di protezione individuale».

Dopo l’elenco, la dichiarazione politica: «È quindi evidente - sostiene l’assessore all’Istruzione - l’investimento e l’attenzione del governo regionale verso l’avanzare di un processo di riqualificazione che è, chiaramente, ancora in corso perché l’edilizia scolastica siciliana è stata per lunghissimi anni trascurata provocando, nel tempo, notevoli disagi ai quali stiamo gradualmente cercando di porre rimedio».

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