«La terza dose in Italia ci sarà, partiremo già da settembre con pazienti fragili come gli oncologici o i trapiantati. Su questo punto già Ema e Ecdc si sono espresse. Dunque già nel mese di settembre partiranno in Italia queste prime terze dosi, poi analizzeremo per proseguire con gli over80 e residenti Rsa e personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e da quale si partirà». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla conferenza stampa a conclusione dei lavori del G20 Salute a Roma.
«Se abbiamo passato in Italia un agosto con restrizioni molto limitate ciò è avvenuto grazie ai vaccini. Quindi il mio messaggio è molto netto: il vaccino è la chiave per aprire la porta di una stagione diversa e quindi bisogna continuare a vaccinarsi - ha aggiunto Speranza -. Apprezzo molto il messaggio che i giovani del nostro paese stanno dando, meglio di altri hanno compreso che il vaccino è il vero strumento di libertà. Dobbiamo crescere di più, l’estensione del green pass e le ulteriori ipotesi possono consentirci di rafforzare ancora di più la nostra campagna di vaccinazioni».
Intanto l'Agenzia europea per i medicinali, l’Ema, ha avviato la valutazione di una domanda per l’uso della terza dose di Comirnaty, il vaccino Pfizer-BioNTech, da somministrare 6 mesi dopo la seconda dose a persone di età pari o superiore a 16 anni. Il comitato per i medicinali umani (Chmp) dell’Ema effettuerà una valutazione accelerata dei dati presentati dalla società che commercializza Comirnaty, compresi i risultati di uno studio clinico in corso in cui circa 300 adulti con sistema immunitario sano hanno ricevuto una terza circa 6 mesi dopo la seconda dose.
L’esito della valutazione è atteso entro le prossime settimane, a meno che non siano necessarie informazioni supplementari, e sarà comunicato dall’Ema. L’Ema sta anche valutando i dati sull'uso di una terza dose aggiuntiva dei vaccino mRNA (Pfizer o Moderna) nelle persone gravemente immunodepresse. Le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito che non raggiungono un livello adeguato di protezione dalla loro vaccinazione primaria standard potrebbero aver bisogno di una dose «aggiuntiva» come parte della loro vaccinazione primaria, sostiene l’Agenzia europea.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia