La principale priorità del governo italiano in questa fase convulsa della crisi afghana è «la protezione dei civili». Come ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un suo intervento a una conferenza sul multilateralismo al meeting di Rimini, «la messa in sicurezza degli afghani che hanno collaborato a vario titolo con la comunità internazionale e di personalità che si sono esposte a favore dei diritti umani e civili è al centro dei nostri sforzi».
«L'Italia, presente con il console e un nucleo di militari presso l’aeroporto di Kabul - ha proseguito - continua a lavorare per portare in salvo i collaboratori e gli attivisti che vogliono lasciare il Paese. Abbiamo evacuato finora circa 1.600 civili afghani, nostri ex collaboratori e loro familiari. Il piano è di trasferirne in Italia circa 2.500».
«Il caso dell’Afghanistan è certamente esemplificativo delle difficoltà che incontra oggi l’Occidente anche nelle sue espressioni multilaterali». Le difficoltà, ha aggiunto, «si sommano a quelle sperimentate nell’ultimo anno e mezzo con il Covid».
«La domanda di accoglienza di rifugiati e migranti di provenienza afghana è destinata ad aumentare». Per questo, secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, «è necessario e urgente mettere a punto insieme all’Unione Europea una risposta comune, in raccordo con i partner della regione».
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