Dopo mesi di separazione, Emma Bonino torna in Più Europa. Lo fa annunciandolo nel più tradizionale dei modi, intervenendo nel congresso di partito, che l’accoglie con una standing ovation: "Sono contenta di riprendere la strada con voi. Poi litigheremo ancora, litigheremo sempre - afferma -, ma una cosa ho imparato e spero anche voi, ovvero che il rispetto non deve mai venire meno. Ci siamo bloccati su questioni interne, magari importanti ma incomprensibili all’esterno", ma ora, "di temi politici" da affrontare insieme "ne abbiamo a strafottere...".
Dopo un lungo periodo di stallo, tra liti e veti incrociati, lo scorso marzo il partito aveva registrato due addii di peso: quello 'strategico' del segretario (fresco di riconferma) Benedetto Della Vedova, e quello, polemico e velenoso, di Bonino. L’assemblea di +Europa non riusciva a trovare un accordo sulle regole per celebrare il congresso e lo scontro interno aveva portato allo strappo: "Me ne vado a testa alta prima che mi facciate fuori voi", tuonava la senatrice radicale.
La ricomposizione è stata lenta e sofferta da entrambe le parti: "Per consolarmi in questo periodo un iscritto mi ha contattato dicendo 'magari è una crisi di crescita'. Forse aveva ragione - racconta Bonino -. Ne è venuto fuori un gruppo dirigente particolarmente tenace che ci ha portato fin qui". Il secondo congresso nazionale del partito si riunisce nell’hotel Hilton di Fiumicino, conferma Benedetto Della Vedova segretario (con il 77% dei voti) e elegge presidente Riccardo Magi (60%) e tesoriere Maria Saeli tesoriere (unica candidata). "Questo congresso che fino a poche settimane fa sembrava impossibile ha invece creato le condizioni per il ritorno di Emma Bonino - dice il neo presidente Magi -. Un ritorno che ci dà lo slancio, la forza e la credibilità per svolgere il nostro ruolo nella vita politica del Paese" per «la costruzione di un polo liberale e riformatore" e "fornire soluzioni pragmatiche su temi come i diritti, l’immigrazione, le libertà civili ed economiche".
Bonino torna ad indicare la via: dal sostegno pieno al governo Draghi alle battaglie per i diritti civili da affrontare in Parlamento: "Draghi è una fortuna che secondo me dobbiamo anche meritarci - afferma - Abbiamo bisogno di Più Europa in Italia. Non prevedo un cammino facile per la riforma della giustizia e penso che dobbiamo tutti firmare i referendum, se ora se n'è accorto anche Salvini ben venga. Io voterò la proposta Cartabia come primo passo ma la accompagnerò firmando per i referendum, perchè tutto non potrà fare da sola. Già ci sono nubi all’orizzonte per i Cinque stelle...". ANSA
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