Musumeci "racconta" i suoi 3 anni di governo ma scatta la contestazione dei cittadini: "Dimettiti"
Contestazione stamattina davanti la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, all'interno del quale si è svolto un convegno organizzato dalla giunta di Musumeci per raccontare i suoi tre anni di governo ed evidenziare i punti programmatici per i prossimi mesi. Diversi cittadini hanno atteso il governatore all'arrivo con striscioni di contestazione, criticando il suo operato e chiedendo le sue dimissioni. “Migliaia di lavoratori ancora precari, pianificazione territoriale finalmente completata in settori strategici (come i rifiuti – che intendono bruciare all’interno di due termovalorizzatori che causeranno malattia e morte nei territori, per gli abitanti), miliardi di investimenti che finiranno nelle tasche delle solite imprese del Nord per non dare in cambio servizi ai siciliani, centinaia di cantieri ancora aperti, una sanità che hanno ereditato in condizioni disastrose e che si sono adoperati per mantenere tale, una pandemia che hanno saputo gestire nel peggiore dei modi, 'spalmando i morti' come solo Ruggero Razza sa fare”, afferma al megafono Giovanni Siragusa di Antudo, organizzatore della contestazione. Tra gli striscioni, anche uno molto eloquente: "Tre anni di minchiate". “Musumeci dice che l’opinione dei cittadini resta la più importante per ogni amministratore pubblico. Noi abbiamo voluto esprimere quella di una gran parte dei siciliani. Per tutti gli scandali in cui i suoi uomini di fiducia sono stati coinvolti, per tutte le promesse non mantenute, anche solo per aver permesso alla Lega Nord di entrare nella giunta, Musumeci deve dimettersi”, conclude Siragusa. Musumeci è entrato presso la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo per presentare ai siciliani e alle Istituzioni del territorio il lavoro svolto dalla giunta regionale nei primi tre anni di mandato e gli obiettivi di fine legislatura. "Oggi parleremo di tutto tranne che di campagna elettorale, di tutto parleremo tranne che di prossime elezioni", ha subito detto. "Abbiamo bisogno di far sapere quello che abbiamo fatto in tre anni - ha aggiunto il governatore - sputando sangue dalla mattina alla sera, contro tutto e contro tutti. Abbiamo bisogno di far sapere che in Sicilia c'è un governo di centrodestra, fatto di persone perbene che hanno lavorato per togliere le macerie lasciate da chi ci ha preceduto, ed è stato un grande lavoro, non bastavano le ruspe, e per costruire la Sicilia in cui noi crediamo. I siciliani devono sapere che nel silenzio c'è un governo che lavora instancabilmente dalla mattina alla sera per riscattare questa terra". "Ho sentito dire 'il governo lo conosco, ma che fa? Ma anche Musumeci, persona per bene, ma non sta facendo nulla' - ha spiegato il governatore - e allora ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso: che cosa si può fare per fare conoscere le tante cose che questo governo in 3 anni ha fatto? Noi comunichiamo quello che facciamo, ma per alcuni giornali è più importante quanti partiti dicono nì o sì alla mia ricandidatura, dell'Ismett 2 o del grande centro direzionale della Regione". "Il presidente della Lombardia - ha ricordato Musumeci - ha 38 giornalisti, Zingaretti 31, noi uno... Abbiamo fatto un concorso e ne abbiamo assunti sei, ne stiamo facendo un altro per assumerne altri cinque e forse non basteranno... Allora andiamo in giro per la Sicilia a incontrare la gente... Allora l'attacco: comincia la campagna elettorale... Se stiamo zitti non facciamo niente, se parliamo facciamo campagna elettorale. E quindi continuano a fare quello che facciamo da sempre: parlare alla gente".